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VIDEO/ “Cosa c’entra Pietradefusi?”, gli attacchi social a Report

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“Ma Pietradefusi cosa c’entra?” – monta la polemica tra gli abitanti del borgo irpino dopo il servizio di Report andato in onda ieri sera sulla contraffazione dei farmaci.

Il passaggio del giornalista Luca Chianca nella zona industriale del comune guidato da Mario Belmonte è stato visto da alcuni come una sorta di immotivata pubblicità negativa al paese.

I rumors che si sono susseguiti nel corso di questa settimana (lunedì scorso la Gabanelli aveva anticipato i temi trattati nell’inchiesta andata in onda ieri, mostrando le immagini del Pip) avevano scaldato gli animi e creato l’attesa. Poi i pochi minuti dedicati all’Herceptin e a quanto accaduto due anni fa in provincia di Avellino.

“Ma Pietradefusi cosa c’entra” – scrive su facebook Vincenzo – scatenando un’ondata di commenti. “Ho seguito con estrema attenzione il servizio, riconosco che la denuncia fatta sui farmaci ci ha fatto scoprire un mondo di merda, dal quale è difficile salvarci. Do atto della grandezza della denuncia, ma mi domando Pietradefusi che cosa c’entra. Ritengo piuttosto di essere stato cittadino leso.”

“A me viene da ridere rileggendo alcuni post di nostri concittadini che la settimana scorsa annunciavano ‘ne vedremo delle belle…colpa di chi ha consentito l’arrivo di certi imprenditori’ – tuona Mario.

“Infatti si associa un malaffare alla scritta stradale di Pietradefusi – rincara la dose Emilio – il sindaco dovrebbe inoltrare una nota di protesta a mio parere”.

C’è chi invece è di parere opposto.

“La trasmissione questo ha detto, una semplice cronaca, senza ovviamente esprimere un giudizio negativo su Pietradefusi e la sua gente. Che altro poteva fare? Non è bello, lo so benissimo e l’immagine negativa di un servizio del genere può finire alla fine per dare fastidio e offendere la quasi totalità delle persone oneste che ci vivono.
Ma qui veniamo al nocciolo del problema che è di natura politica e sociale. L’inchiesta aveva dimostrato che i farmaci incriminati provenivano da una ditta farmaceutica con sede e deposito in provincia di Avellino e precisamente a Pietradefusi.”

“Pietradefusi è il paese del “io non ne sapevo niente” – accusa Rocco.

“Hanno soltanto detto dove si trovava la sede legale della società di malaffare. Non vedo fango” – aggiunge Pierluigi.

Insomma, opinioni contrastanti sui social per un’inchiesta di Report che sicuramente ha destato clamore in provincia. Certo è che, al di là delle ricadute di appeal di un borgo come Pietradefusi, resta lo scandalo per un commercio illegale di farmaci che vengono rubati in Italia con estrema facilità e rivenduti sul mercato nero all’estero. La Gabanelli resta, forse, l’ultima frontiera del vero giornalismo d’inchiesta italiano.

Guarda qui il video del servizio di Report.

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