Il lungo interrogatorio del capo dell’Ispettorato interregionale di Napoli ha convinto il Gip del Tribunale di Avellino a revocare i domiciliari a Renato Pingue. La misura cautelare è stata sostituita con quella interdittiva della sospensione dal suo incarico.
L’uomo è accusato di aver favorito un’impresa in cambio dell’assunzione del figlio. Accuse che il funzionario, rappresentato dagli avvocati Ettore Freda e Giuseppe Fusco, ha respinto, punto per punto, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Stessa linea anche in riferimento alle pressioni che avrebbe esercitato nei confronti di alcuni lavoratori per spingerli a firmare conciliazioni per loro poco convenienti.
Anche l’imprenditore coinvolto ha respinto le accuse, rimarcando di essere stato anche sanzionato durante uno dei controlli effettuati dall’Ispettorato.
Gli avvocati hanno poi chiarito come Pingue non abbia commesso illeciti quando era direttore della direzione territoriale di Avellino. Una serie di questioni tecniche che hanno convinto il giudice per le indagini preliminari.
Gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta sono pronti a impugnare i sequestri subiti dinanzi ai giudici del Riesame. La Procura ha congelato dei conti per quasi due milioni di euro.