Corruzione, davanti al giudice il patron di Pineta Grande e Villa Esther

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di AnFan – E’ stata fissata per il 5 febbraio 2021, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), l’udienza preliminare nella quale si deciderà sul rinvio a giudizio di 36 persone, tra imprenditori privati della sanità, funzionari della Regione Campania, dell’Asl di Caserta e della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, e dipendenti ed ex amministratori del Comune di Castel Volturno.

Tutti profili coinvolti nell’indagine che ruota attorno ai lavori di ampiamento della Pineta Grande Hospital, clinica privata di Castel Volturno, Comune del litorale casertano. Gli indagati rispondono a vario titolo e con diversi gradi di responsabilità di di corruzione, falso, indebita induzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.

Figura chiave dell’indagine è l’imprenditore della sanità Vincenzo Schiavone, proprietario della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, delle case di cura “Padre Pio” di Mondragone, Villa Bianca di Napoli, e Villa Ester di Avellino.

Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere, coordinata da Maria Antonietta Troncone, Schiavone avrebbe corrotto dei funzionari comunali e regionali per avere l’autorizzazione per dei lavori alla struttura di Pineta Grande.

Nel mirino degli investigatori è finita anche circolare attuativa (del 6 settembre 2018), con la quale “l’imprenditore otteneva di poter attuare il suo progetto di fusione/accorpamento con procedura straordinaria di accreditamento”, e quegli gli “consentiva a di trasferire presso la Pineta Grande anche i posti autorizzati esistenti presso Villa Ester, Padre Pio e Villa Bianca, che sono ulteriori rispetto a quelli accreditati e presi in considerazione dal Decreto del Commissario”.