Coronavirus, S.I.L.C. – distribuzione mascherine tra il personale sanitario

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CRO OSPEDALE COTUGNO PRIMO MOERTO INFLUENZA A IN FOTO GUARDIE GIURATE CON MASCHERINE ALL'ACCETTAZIONE DELL'OSPEDALE (NEWFOTOSUD RENATO ESPOSITO)

E’ notizia di queste ore che le maggiori aziende ospedaliere e sanitarie stanno distribuendo al proprio personale mascherine per proteggersi dal contagio del COVID-19 che riportano la dicitura “mascherina filtra batteri” il cui utilizzo previsto sulla stessa confezione è: 1) in aereo; 2) in treno; 3) in autobus; 4) nei luoghi affollati (sic!!!), con esclusione di ospedali o ambulanze”. Ad abundatiam, le stesse sono prive del marchio CE.

Da quello che ci segnalano non solo i nostri associati, si tratta di un panno con due fessure laterali atte al fissaggio con le orecchie; un panno che non può certamente proteggere dal rischio di contagio il personale sia a diretto contatto con il COVID-19, sia quello addetto al rapporto con il pubblico.

E’ noto a tutti, in ossequio alle ultime raccomandazioni dell’Oms e con le più avvertite posizioni scientifiche, che le uniche mascherine utili a filtrare il COVID-19, che ricordiamo è un virus non un batterio, sono i dispositivi denominati FFP2 e FFP3.

Riteniamo che chi abbia avuto l’improvvida idea di fornire questo “panno”, facendolo passare come DPI a protezione del contagio al COVID-19, probabilmente ne risponderà penalmente come coloro che lo hanno acquistato, avendo questi ultimi la possibilità di consulenze esperte prima dell’acquisto, il tutto a repentaglio non solo della salute degli operatori sanitari quanto dell’intera popolazione nazionale.

Ricordiamo a noi stessi che il personale sanitario, costituito da professionisti esemplari in termini di dedizione e sacrificio, sta dando prova di grande abnegazione al proprio ruolo istituzionale e chiediamo alle SS.LL., quali primi baluardi della tutela pubblica, di non accettare siffatta sbrigativa soluzione come purtroppo già accaduto in altre Regioni e altre aziende sanitarie ed ospedaliere.

La distribuzione di un DPI di tale fattezza esporrebbe ad un’alta probabilità di contagio proprio chi è deputato all’assistenza degli ammalati e che potrebbe non solo essere veicolo di propagazione del virus ma sottrarrebbe risorse fondamentali al SSN in questo momento di cruciale battaglia al covid-19.