“È il momento dell’unità, della responsabilità e dell’orgoglio di Napoli e della Campania”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, nella sua consueta diretta facebook del venerdì pomeriggio per fare il punto sulla situazione dell’emergenza Coronavirus.
“Siamo a rischio. Non dobbiamo aspettare l’esplosione del contagio ma intervenire prima. Prevenzione è questo: intervenire prima che il problema scoppi. Abbiamo fatto una scelta per salvarci e andiamo avanti su questa linea”.
Ed ancora: “Avrei preferito la chiusura di un mese di tutto, questo ci avrebbe aiutato a frenare il contagio. Invece abbiamo avuto un calvario di ordinanze e decreti che danno sconcerto ai cittadini e creano conflitti territoriali. Soprattutto una linea del genere non fa prevenzione. Abbiamo perduto settimane di tempo prezioso. Ci vuole coraggio quando si governa”.
“La Campania è stata collocata in zona gialla. Questa classificazione ha determinato qualche sorpresa, molti si aspettavano una diversa collocazione. Premesso che a me le classificazioni non fanno né caldo né freddo, noi ci siamo dati una linea chiara e lavoriamo sulla base degli obiettivi da perseguire”.
“Qualcuno voleva che la Campania fosse inserita fra le zone rosse – aggiunge -. Per quasi due mesi abbiamo subito una aggressione mediatica che ha descritto una sanità falsa, e poi hanno fatto finta di sorprendersi. Per alcuni Napoli e la Campania non possono essere considerate regioni di eccellenza, devono essere per forza degrado e disastro. Spiace, ma non è andata così”.
“Ieri avevamo 175 ricoverati in terapia intensiva rispetto a 600 complessivi. Abbiamo raddoppiato i posti di terapia intensiva e fra due mesi ne avremo 800 disponibili”.
“I dati che abbiamo oggi in Campania sono allarmanti. A Napoli 1046 positivi, Gugliano 116, Arzano 24, Portici 57, Caserta 65, Aversa 109, Nola 57, Ercolano 48, Salerno 56, Acerra 30, Marano 62. Ho preso le città con un numero di positivi superiore ai 20. Rischiamo non di andare in zona rossa, ma strarossa”.
“Chi oggi è in zona rossa probabilmente si troverà nella condizione di aprire poi le attività da qui a un mese, chi non è in zona rossa corre, paradossalmente, il rischio di dover chiudere tutto a Natale e Capodanno. È per questo che dobbiamo essere ancora più attenti, altrimenti rischiamo di chiudere tra un mese, così come rischiamo di andare in zona rossa tra una settimana se immaginiamo di avere comportamenti allegri, disinvolti e non responsabili. Faccio un appello ai sindaci dei comuni più grandi, per ridurre almeno del 50% la mobilità”.
“Vi prego di rimanere il più possibile in casa, ognuno sia responsabile. I sindaci facciano scelte coraggiose per dimezzare la mobilità”.