Coronavirus, calcio in quarantena: l’Avellino sospende gli allenamenti

0
220

di Claudio De Vito. L’Avellino non riprenderà gli allenamenti nel pomeriggio dopo aver preso atto che lo sport sul territorio nazionale dovrà fermarsi fino al 3 aprile. “A seguito della riunione del Consiglio Federale ci sarà un altro summit per stabilire, coerentemente con le disposizioni che verranno emanate, il programma dei prossimi giorni” fanno sapere dal club biancoverde pronto a paralizzare tutte le attività legate al terreno di gioco.

E’ assai probabile infatti che la sospensione degli allenamenti venga prolungata sine die valutando giorno per giorno l’evoluzione del quadro normativo e dell’emergenza sanitaria. Con l’espansione del contagio da Coronavirus, l’Avellino come le altre società di calcio hanno catechizzato i propri tesserati sullo stile di vita da tenere per evitare di essere colpiti dal virus.

D’ora in poi si vivrà alla giornata in attesa di capire se il calcio potrà effettivamente riprendere dal 4 aprile, data che attualmente vede l’Avellino impegnato a Rieti per l’anticipo della 35^ giornata. Tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia che il governo ha inteso combattere in maniera più concreta estendendo la zona protetta a tutta Italia con misure più stringenti.

L’art. 1. comma 3 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”: “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”.