Avellino – Non la somma di un ceto politico residuale ma l’inizio di un cammino comune dopo lo “schianto terribile” dell’Arcobaleno: da questo input è nato ‘Sinistra e Libertà’ (che ha unito Movimento per la Sinistra, Partito Socialista, Verdi, Sinistra Democratica), tenuto oggi a battezzo al Viva Hotel di Avellino dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola accompagnato dallo slogan ‘La primavera della Sinistra arriva il 20 marzo’.
A fare gli onori di casa Gennaro Imbriano, Maria Grazia Valentino, Generoso Bruno e Peppe De Cristofaro che hanno ‘ospitato’ gli alleati: Franco Vittoria, Rodolfo Salzaruolo, Angelo Flammia, Edmondo Marra, Rosanna Repole, Giuseppe Vetrano, Marcello Zecchino, Domenico Ranaudo, Peppe Sarno, Vanni Chieffo, Lello De Stefano, Pasquale Puorro, Luciano Vecchia, Luigi De Vincentiis, Luigi Mainolfi, Toni Ricciardi, Luigi Famiglietti.
Ad Imbriano l’onore e l’onere dell’annuncio: la Sinistra presenterà liste unitarie al Comune di Avellino e alla Provincia.
Ma a suonare la sveglia di una Sinistra “rimasta con un libro vuoto in mano”, “senza più parole da comunicare” ma pronta a riscrivere una storia è stato proprio l’ex esponente di Rifondazione Comunista che ha mosso la carica rispetto ad un Paese “affondato nel lessico di un vocabolario parafascista”. In cui le risposte non possono essere date “dallo sceriffo Di Pietro” né dai “talk show di Franceschini”.
Vendola non ha nascosto le sue preoccupazioni nè la determinazione di ripartire da una cultura politica padrona dei processi di fondo che animano il Paese e non solo. Cavalli di battaglia: lavoro e formazione. Le uniche armi in grado di contrastare “l’egemonia della destra” che è al tramonto nel mondo ma non in Europa e in Italia dove “è entrata nei sogni e nella vita dei cittadini”.
Il grave momento economico, che lascia prospettare un futuro davvero apocalittico, diventa spunto per un parallelo tra la questione morale e quella sociale. Una l’equazione: formazione sinonimo di crescita e qualità. Il tutto per essere competitivi attraverso competenze e acquisizioni che inseriscano a pieno titolo il Paese nel mercato globale.
La prima idea è quella di una moratoria sui licenziamenti, condizione indispensabile “se gli imprenditori intendono fronteggiare la crisi con aiuti da parte del governo”. Condizione necessaria ma non sufficiente a cui è d’obbligo aggiungere interventi mirati su coloro che sono interessati da ammortizzatori sociali. In proposito un dictat su tutti: detassazione.
Il modello da seguire è quello di Obama a cui Vendola rende il merito di aver scritto una pagina nuova negli Stati Uniti attraverso provvedimenti di sostegno a scuola e sanità pubblica oltre alla tassazione delle rendite e dei patrimoni. L’esatto contrario di quanto sta accadendo in Italia. “Qui si parla solo di tagli. Soprattutto nella scuola e nella sanità. Per quanto riguarda l’istruzione, tagliare vuol dire privarci dell’acquisizione di competenze in grado di renderci competitivi. In tema sanità i tagli non riguardano gli sprechi, così come dovrebbe essere, ma i servizi e il diritto alla salute”.
Poi una malinconia facile da superare e compensata dalla speranza di un futuro di rinnovamento: “Ho amato falce, martello e stella ma oggi servono altri simboli maggiormente in grado di intercettare i sogni delle nuove generazioni”. Dunque un taglio con il passato e l’inizio di un nuovo libro. Per ora ancora in bianco. “Perché una Sinistra che sa già tutto è destinata a morire rapidamente”. (di Manuela Di Pietro)
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