Provincia – Contratto d’Area: si corre ai ripari. E sembra essere proprio questo il concetto che ha ispirato i vertici irpini a inoltrare la propria richiesta alla Regione. La Presidente della Provincia Alberta De Simone di concerto con il presidente dell’Unione Industriali Silvio Sarno, e con i rappresentanti provinciali delle associazioni sindacali ha richiesto un incontro urgente con l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino, per poter affrontare le problematiche inerenti al Contratto d’Area di Avellino a finanza regionale che “eventualmente ostacolano l’emissione dei decreti di finanziamento”. Non poche, infatti, sono state le polemiche sorte intorno ad un Contratto che, a detta di molti esponenti, “ancora una volta ha penalizzato l’Irpinia”. Un iter, quello relativo ai finanziamenti, partito con la legge regionale del 2001 che “… ha disposto il finanziamento delle attività industriali ricadenti nelle aree previste dall’art. 32 e nelle zone limitrofe del cratere non finanziate dal Cipe ma ritenute finanziabili dagli organismi incaricati di valutare i progetti industriali per i contratti d’area; con delibera dell’11 novembre dello stesso anno la Giunta regionale prevedeva il finanziamento delle iniziative ricadenti nelle stesse aree e nelle zone limitrofe non ricompresse nel contratto d’area di Avellino”. La stessa legge regionale, inoltre, sancisce “… la priorità del finanziamento delle iniziative industriali attraverso risorse appositamente assegnate e dispone, di conseguenza, che la Giunta ha il compito di emanare apposito regolamento per l’utilizzo delle risorse stanziate”. Ed infatti l’esecutivo regionale ha proceduto all’approvazione del regolamento previsto per l’utilizzazione delle risorse individuando l’ambito territoriale entro il quale le iniziative industriali potranno beneficiare delle provvidenze agevolative previste. Ragion per cui, il 14 settembre del 2004 “… è stata stipulata una convenzione tra la società Asse e l’Istituto bancario San Paolo di Torino con la quale si incaricava quest’ultimo di procedere alla valutazione dei progetti di investimento inviati dalle imprese che, pur avendo superato l’istruttoria bancaria del contratto d’area, non erano state finanziate ed erano ancora interessate dall’investimento”. Una convenzione modificata, poi, nel 2005 alla luce delle eccezioni poste dall’Istituto Bancario. il 26 settembre del 2005 inoltre, veniva trasmesso al Cda di Asse l’esito dell’aggiornamento istruttorio della Regione per l’emissione dei relativi decreti di finanziamento. “A distanza di dieci mesi – conclude la nota – dalla trasmissione della documentazione non risultano ancora formalizzati gli adempimenti finali da parte della Regione, con grave pregiudizio per le imprese in attesa di finanziamento e per tutto il territorio”. Una documentazione dettagliata che ha dunque portato alla richiesta del summit per ovviare, come in molti hanno sostenuto, “… l’ennesimo pregiudizio che potrebbe consumarsi a danno del nostro territorio”.
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