La nota firmata dai Segretari provinciali di Cgil, Cis e Uil al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte chiedono impegni concreti per le aree interne della Campania, così Melchionna (Cisl), Fiordellisi (Cgil) e Simeone (Uil).
L’Assemblea Nazionale di quadri e delegati di CGIL CISL UIL ha ribadito le ragioni del Lavoro, dei giovani, dei pensionati, dell’ambiente e del Sud. Uno dei tavoli condivisi con il Governo, finalmente riguarderà il SUD il suo rilancio come condizione essenziale per la ripresa del Paese. Affidiamo al confronto con il governo la possibilità di uscire dall’indifferenza istituzionale in cui le Aree Interne sono finite per l’astensione dei governi nazionali e locali.
In Irpinia per provare ad arrestarne la desertificazione Industriale, Demografica e dei Servizi, non abbiamo bisogno di allegoriche iniziative elettorali, bisogna dirà basta, l’ho abbiamo fatto con la immaginifica intesa per allargare le competenze della ZES , poi regolarmente smentita dalla stessa Regione, lo stesso dicasi per le “innovative “ strategie sulle Aree Interne dopo che per cinque anni abbiamo continuato a dire che la Campania non è, e non può essere la costa con sole, pizza e mare, abbiamo rivendicato pari attenzioni sanità, trasporti, istruzione, infrastrutture e tanto altro, ma tutto nella insensibilità più generale possibile, fino a quando non si avvicinano le elezioni ed allora tavoli, incarichi, fondazioni, “confronti con il territorio “ con la caratteristica di farli necessariamente senza il sindacato esempi sono: Tavolo ZES, Azienda Forestale Alta Irpina, Tavolo Aree Interne regione Campania, Fondazione Provincia; la cosa, appare evidente, è pensata per non avere intralci per la propaganda e per racimolare qualche investimento utile a pochi e mai ai lavoratori e all’economia delle nostre aree interne.
Attenzione a istituire tavoli in cui il lavoro continua ad essere una variabile indipendente, e spesso assume forme deviate, proveremo a porre anche al Presidente Conte, la necessità di strumenti che definiscano percorsi specifici per le aree internema che soprattutto, abbiano nella loro implementazione, la inderogabile necessità di misurare gli INCREMENTI di LAVORO quello vero, regolare e capace di intercettare le esigenze dei giovani e di quelli che un lavoro lo hanno perso, bisogna dire Basta a fondi assegnati a saldo occupazionale zero, che genera lavoro irregolare, clientelare, mal pagato e protetto da intese diffuse, che resta nella disponibilità del vate di turno senza che la comunità faccia un passo avanti.