L’intero consiglio provinciale si è trovato concorde sull’argomento: “No alle trivellazioni in Irpinia”. L’estrazione del petrolio, non piace ad associazioni, comitati civici ma anche alla politica senza distinzione di colore. E’ stato ribadito da tutti: da Pd, Fi, Ncd, Udc e rappresentanti di liste civiche.
A leggere il documento condiviso ci ha pensato l’ex presidente del Consiglio Vincenzo Alaia. “Il Consiglio Provinciale si schiera al fianco di tutti gli amministratori locali e in difesa della popolazione irpina, che non può subire l’imposizione di trivellazioni nocive alla salute dei cittadini e dannose per l’ambiente e la bellezza dei luoghi“.
Soddisfatto dell’atto sottoscritto Domenico Forgione, sindaco di Gesualdo una delle aree maggiormente interessate dalle società di estrazione petrolio. “La Provincia dovrebbe impegnarsi creando un pool di esperti che possa sostenere il comune di Gesualdo in una battaglia che incita alla scoperta della vera vocazione di questo territorio. Noi abbiamo cercato di sensibilizzare gli amministratori della provincia, affiancando alle sollecitazioni delle osservazioni specifiche già oggetto di valutazione dai tecnici della commissione Via della Regione”.
Domenico Gambacorta, presidente della Provincia ha puntualizzato: “Da tempo si sta puntando sulle energie alternative e non certo sulle trivelle. Sul tema si sono opposti tutti: dai cittadini fino alla Regione. Perché mai dovremo ancora parlare di questo problema? Io non vedo quale sia la ragione per procedere“.
Unico momento vibrante di una seduta tranquilla a seguito dell’intervento di Domenico Palumbo, che vorrebbe far slittare la discussione perché “non ho letto il documento, la posizione della Provincia non sia mera espressione di una sussidiarietà verticale, ma che rimarchi, piuttosto, una chiara e netta volontà politica“.
Antonio Aurigemma, capogruppo del Nuovo Centro Destra del Consiglio Provinciale e Presidente del circolo NCD di Monteforte Irpino in merito alle trivellazioni petrolifere ha riferito a margine del Consiglio che il proprio partito è nettamente contrario alle trivellazioni petrolifere in Irpinia. “Nel mese di luglio dello scorso anno si è svolto un tavolo tecnico -presso la commissione di valutazione di impatto ambientale della Regione Campania-, erano presenti soltanto 14 sindaci irpini -o loro delegati- su 18 sindaci invitati (nonostante i comuni interessati sarebbero oltre quaranta) per esprimersi sulle trivellazioni petrolifere a Gesualdo dove le trivelle dovrebbero operare a 300/400 metri dal Castello del borgo antico, praticamente in centro abitato; in quella sede oltre alla Italmin Exploration -società richiedente- erano assenti anche i rappresentanti di alcuni Comuni invitati ed interessati, e -purtroppo- anche i rappresentanti delle Province di Avellino (commissariata) e Benevento. L’esito fu che tutti i presenti dichiararono di essere contrari alle trivellazioni. Si sono poi susseguite una serie di manifestazioni organizzate da cittadini, amministratori, comitati ecc. per ribadire la loro contrarietà alle trivellazioni.”
Continua – “Tutte le pubbliche amministrazioni locali dei territori interessati, hanno più volte dichiarato di preferire il turismo e i prodotti tipici locali (uva, castagne, olive, nocciole ecc.) piuttosto che il rischio ambientale della produzione petrolifera. NCD è nettamente contrario alle trivellazioni e ribadisce che l’irpinia, la verde irpinia, ha una vocazione prevalentemente agricola e turistica ed intende tutelare, le specialità dei prodotti tipici locali oltre che il diritto alla salute ed alla sicurezza della popolazione così come ha più volte ribadito anche il Presidente del Consiglio Regionale on. Pietro Foglia che ha sostenuto tantissime iniziative a favore dell’agricoltura.”
“Per questi ed altri motivi anche il Consiglio Provinciale tenutosi oggi pomeriggio ha deliberato di essere contrario alle trivellazioni in Irpinia manifestando pieno sostegno alle popolazioni delle aree interessate e pronto ad intraprendere qualsiasi altra iniziativa per la tutela del territorio e della popolazione irpina” – conlude Antonio Aurigemma.