Pasquale Manganiello – Molto duro l’intervento di Giancarlo Giordano che nel Consiglio Comunale di ieri ha bacchettato Paolo Foti dopo l’apertura alle opposizioni e alla possibilità di formare un “governo di larghe intese”:
“Una crisi è un cambiamento traumatico che diventa un’opportunità ma le dimissioni declamate degli assessori non sono sufficienti per aprire una crisi. Mancano le sue dimissioni” – ha detto Giordano rivolto al sindaco.
“Da parte sua – ha continuato – c’è solo voglia di aprire uno spazio per mercanteggiare. Le crisi si aprono, non si annunciano. Questo gesto (le dimissioni, ndr) manca da due anni, lei ha governato solo con 11 consiglieri nonostante la maggioranza abbia fagocitato pezzi di minoranza.
Non si mendica il consenso quando si è il capo. Nel suo intervento non c’era la lista delle cose che farete ma le cose che non avete fatto. Io sono allibito dalla convinzione di poter fare tutto questo in soli 100 giorni. Non ne basteranno 1000. Noi aspettiamo ancora la ricognizione delle strutture pubbliche. Se non fosse stato per la bravura del consigliere Arace non avrei mai saputo che l’U.S. Avellino ha circa 700 mila euro di debiti per lo stadio, Asilo patria e lavoro per 35mila, Casina del Principe per 8000, il bar del Tribunale per 17mila euro, la scuola di teatro di Bellizzi per 7mila euro. Sindaco, tornando a lei come non si rende conto che con i due gruppi che sono nati non ha più la maggioranza. Ripeto, mancano le sue dimissioni.”