Consiglio comunale molto acceso stasera a Palazzo di Città. Il tema attualissimo dello Stir ispira il botta e risposta tra il consigliere Giancarlo Giordano e l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna.
Giordano esordisce chiedendo al segretario generale Feola dei chiarimenti sulla questione parcheggi.
La risposta del segretario, “i bandi non partono perché mancano le colonnine”, non convince Giordano.
“Non ci prenda in giro, 4 mesi per mettere le colonnine” – la controreplica del consigliere del Gruppo “Si Può” che coglie l’occasione per innescare la polemica contro l’assessore Penna reo di aver definito una mozione del gruppo una “ricopiatura malriuscita”.
“Noi siamo uno dei gruppi che lavora di più in quest’Aula, Penna non può permettersi di giudicare il nostro lavoro. Esigo rispetto e lo affido alla sua vacuità amministrativa” – ha chiosato il parlamentare di Sinistra Italiana.
Penna si avvicina alla postazione della stampa ed alza i toni: “Trovo inaccettabile la censura del Consiglio Comunale nei confronti di un assessore. Tutti possono esprimere la propria opinione. Se qualcuno pensa che siamo in Unione Sovietica ha sbagliato paese. Siamo in una democrazia occidentale”.
La polemica si riaccende sulla questione Stir.
Ancora Giordano: “La politica ha fallito. I cittadini della Valle del Sabato sono esasperati: fiume inquinato, incendi, infiltrazioni camorristiche, olezzo. Abbiamo fatto una proposta semplice: abbiamo chiesto che questa Amministrazione affiancasse i comitati in un eventuale ricorso al Tar. I cittadini hanno paura, vogliono un gesto concreto per una riconnessione fiduciaria con la politica. Se ritenete giusto l’ampliamento dello Stir, ditelo. L’Irpinia produce 50000 tonnellate di rifiuti all’anno. Aggiungere Conza e Chianche ad Avellino Flumeri e Teora è una questione d’affari? I cittadini sono stanchi di essere presi in giro.”
La replica di Penna:
“All’attenzione del Consiglio vi è una mozione che chiede il ricorso al Tar senza indicare quale provvedimento impugnare. Questo, a prescindere dal tecnicismo, sarebbe un segnale di resa assoluta e che relegherebbe la nostra città in una posizione marginale. I comitati hanno fatto bene a sottolineare la questione della Valle del Sabato, ma la nostra Istituzione non ha solo lo strumento del Tar per agire di conseguenza sul tema. Va rivista la gestione dei rifiuti, tramite un piano del neonato Ente d’Ambito. La nuova impiantistica deve garantire una gestione ecosostenibile ed improntata all’economicità. Questo Consiglio deve dichiarare conclusa la fase di provincializzazione del ciclo dei rifiuti ed esprimere l’opposizione all’ampliamento dello Stir di Pianodardine, guardando alla riqualificazione della Valle del Sabato ed impegnando l’Amministrazione ad intraprendere ogni tipo di strada per portare a compimento questi obiettivi”.
Alla fine la maggioranza aderisce al documento del Gruppo Si Può e vota all’unanimità per ricorrere al Tar contro l’ampliamento dello Stir di Pianodardine.
Emblematiche in questo senso le parole della consigliera Ambrosone:
“Non un chilo di rifiuti in più a Pianodardine, non uno ma cento ricorsi al Tar”.
Anche il secondo punto all’ordine del giorno, la mozione presentata dalla capogruppo di “Si Può” Nadia Arace per impegnare l’amministrazione ad aderire ai finanziamenti ministeriali previsti per gli enti pubblici per l’accoglienza dei richiedenti asilo, passa all’unanimità.
L’assessore Teresa Mele ha dichiarato:
“E’ stato preparato dagli uffici un avviso pubblico per la progettazione dello Sprar.”