Arci, Libera e Legambiente per un Consiglio dell’Acqua Pubblica. Vescovi irpini in prima linea

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Un Consiglio dell’Acqua Pubblica è la proposta che Arci, Libera e Legambiente hanno presentato questa mattina al Polo Giovani di Avellino. A sostegno dell’iniziativa, la presenza dell’intero episcopato irpino e dell’Amministratore unico di Alto Calore Servizi, l’avvocato Antonello Lenzi.

La giornalista Maria Laura Amendola, moderatrice dell’evento, ha richiesto ai presenti nell’Auditorium un minuto di silenzio in ricordo di Mons. Vincenzo De Stefano, Vicario Generale Emerito e guida della Parrocchia dell’Assunta di Avellino, che – dopo cinquant’anni di sacerdozio – è venuto a mancare ieri pomeriggio.

“Il nostro territorio ha il dono del bacino idrogeografico più grande del Mezzogiorno – spiega, nell’intervento introduttivo dell’incontro, il Presidente dell’ARCI di Avellino, Stefano Kenji Iannillo – e disseta 6 milioni di persone. Lo sviluppo del Sud parla la lingua delle sorgenti irpine. Tutti, amministratori e cittadini, abbiamo creduto che la risorsa fosse infinita, ma scopriamo che non è così. E chiunque può ben comprendere che la scarsità e la necessità di una risorsa ne accresce il valore, e che avvoltoi e gazze ladre sono pronti alla speculazione”.

Prosegue, con i dettagli della proposta di un Consiglio dell’Acqua Pubblica, Davide Perrotta, Presidente di Libera Avellino: “Occorre salvare Alto Calore e portarlo fuori dal Concordato, individuare un piano economico non solo per le emergenze, ma anche per investimenti e programmi di ristorazione delle sorgenti, chiedere un investimento straordinario di rifacimento delle condotte. Il Consiglio – legittimato dall’azienda – dovrà vedere la partecipazione attenta dei cittadini al fianco dei Comuni proprietari”.

Spazio, poi, ai Vescovi: Mons. Arturo Aiello, capo della Diocesi di Avellino, sottolinea l’importanza che ognuno svolga il suo ruolo e sottolinea l’assenza dei Sindaci all’iniziativa. “L’acqua è un diritto, ma anche un dovere: un nostro dovere occuparci della sua custodia”. Il Vescovo di Ariano irpino e Lacedonia, Mons. Sergio Melillo, invece, propone l’utilizzo di nuove tecnologie a sostegno degli interventi necessari per una nuova gestione del bene pubblico. Conclude l’Arcivescovo Mons. Pasquale Cascio: “L’acqua è un dono e un diritto. Le bollette dell’acqua sono le prime che tengo a far pagare, quando qualcuno ne ha necessità. La sua accessibilità pone una questione rispetto all’uguaglianza dei cittadini e delle persone. Se una società si basasse anche sulla capacità di gestione dell’acqua, potremmo dirci di esserne in grado? Forse no. Un bene pubblico e comune non va privatizzato nè nell’erogazione nè nella gestione. Noi siamo qui per costituire una forza sociale”.

Gli organizzatori hanno accolto anche l’intervento dell’avvocata Irene Masciola, a nome del Comitato “Uniamoci per l’acqua”.

Infine, chiamato in causa da quasi tutti i relatori, ha preso parola Antonello Lenzi, Amministratore Unico di Alto Calore Servizi, che ha dichiarato di aver accettato volentieri l’invito, in virtù della necessità condivisa che nella città di Avellino si aprano spazi di ragionamento collettivo: “Oggi parliamo di acqua perchè manca nei rubinetti, ma questa questione viene da lontano. Ci troviamo di fronte a poca chiarezza dal punto normativo e a un miscuglio di responsabilità. Anche noi, come Alto Calore, necessitiamo di trasparenza; quindi sostengo volentieri l’iniziativa dell’istituzione di un organo come il Consiglio proposto. Purtroppo siamo alla vigilia di una stagione complessa, quella estiva che si preannuncia torrida e a fronte di un minimo ristoro acquisito dai bacini idrici durante lo scorso inverno”.

A concludere l’iniziativa è il Presidente di Legambiente Avellino, Antonio Di Gisi, che invita tutte le forze presenti a non lasciare isolato il momento assembleare della mattinata, ma di proseguire nel percorso immaginato in maniera costante, al fine di raggiungere l’obiettivo preposto.