LAURO- Assolta dall’ accusa di detenzione illecita di un fucile calibro 16 modello doppietta detenuto secondo le accuse illecitamente perche’ il “fatto non costituisce reato”. Il Gup del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo ha mandato assolta nel processo con rito abbreviato una settantenne del comune del Vallo di Lauro, difesa dagli avvocati Annibale e Carolina Schettino, che era finita nei guai a seguito di un controllo sulle armi da parte del locale Commissariato di Ps. La Procura aveva chiesto una condanna ad otto mesi e trenta giorni di reclusione. Per la difesa mancava l’elemento soggettivo da parte dell’ imputata, ovvero la consapevolezza che l’ arma fosse detenuta in modo illecito. A testimoniarlo la circostanza che al momento del controllo da parte della Polizia ( che cercava una pistola regolarmente detenuta) la donna si era presentata agli agenti con un fucile. Quello che sarebbe prima appartenuto al suocero e poi al defunto marito. Dalla perizia la versione della signora risultava verosimile. Il fucile era datato 1920, aveva le canne completamente ossidate ma sarebbe stato funzionante. Per il giudice la circostanza che la donna ignorasse che il fucile fosse detenuto illecitamente e’ supportata dalla “condotta serbata all’arrivo degli agenti, inconciliabile con la volonta’ di occultare la detenzione deo fucile, giacche’ spontaneamente consegnato sebbene non oggetto di richiesta”. Altro elemento a favore della donna e’ proprio quello collegato alle condizioni del fucile. Per cui la donna, alla luce del pessimo stato dell’Arma avrebbe dunque potuto ignorare la necessita’ di denunciarne il possesso.