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Congresso provinciale Pd, Ermando Zoina: “Un caos studiato da chi vuole conservare posizioni di potere”

Si avvicina il Congresso provinciale del Partito Democratico di Avellino ed Ermando Zoina, reggente del circolo Pd di Montemiletto e vice sindaco del medesimo comune, esprime il proprio parere denunciando un clima particolarmente teso all’interno della compagine politica.

“Il Congresso provinciale del Partito Democratico rappresenta per i militanti e per i dirigenti il momento in cui le idee diventano strategie e si realizzano in programmi – afferma Zoina – ed è anche un momento in cui alla discussione, che si deve tenere e deve essere soprattutto viva, va data una concretizzazione in organismi legittimati dal voto degli iscritti.”

“Cose così semplici da enunciare praticandole – prosegue Zoina – per noi democratici irpini  sono diventate delle iatture che dimostrano quanto, invece, fossimo bravi a complicarle.

E’ un dato, infatti, non essere riusciti in più di un anno e mezzo, dalle dimissioni dell’ultimo segretario, a trovare una sintesi di pensiero. La mediazione, tesa a trovare il giusto equilibrio tra le varie anime, ha preso il posto del dibattito; il referendum e la legge elettorale, passando per il congresso nazionale con la querelle dei tesserati on-line, sono tra le tante cause che hanno determinato questi gravi ritardi. Se però vogliamo dirla tutta c’è stato anche chi in questi mesi si è abbandonato all’attesa nella speranza che si determinassero le condizioni migliori per poter arrivare al Congresso in una posizione di forza relativa. Questo atteggiamento, molto opportunista a mio giudizio, ha indebolito il Partito ed ha ostacolato il lavoro che il Direttorio ha avuto la responsabilità di caricarsi sulle proprie spalle”.

“Io ritengo che il Congresso provinciale si sarebbe dovuto tenere già da qualche tempo, così come credo che gli ostacoli che ne ritardano la celebrazione non sono a Roma o a Napoli, meno che meno a Via Tagliamento.

Credo che le motivazioni si celino dietro le dichiarazioni che si leggono sui giornali di personaggi che si professano del PD ma che vorrebbero solo usare il PD per fini elettorali; si nascondano nel timore che un PD legittimato nei suoi organismi possa affrontare la vicenda delle amministrative ad Avellino con un proposta che non contempli accordi di interessi ma che guardi al bene della città mettendo in preventivo anche di perderla; si debbano ricercare nel pensiero che il coordinamento cittadino debba essere la guida per la città e non lo

spauracchio su cui dibattere con il solo scopo di far arenare il processi decisionali. Io credo che il caos in cui si trova il PD irpino sia un caos ordinato e studiato affinché chi inneggia al cambiamento ed al superamento delle posizioni di fatto possa preservare lo stato così come è, con l’unico scopo di mantenere il proprio ruolo”.

Dinnanzi ad una tale situazione di ignavia e pochezza politica l’indignazione sarebbe poca cosa. Che il congresso si faccia a luglio o a settembre non cambia molto. Farlo prima del prossimo autunno rappresenterebbe la riscossa dei circoli che lo chiedono da più di un anno e consentirebbe già a settembre di avere una segreteria e degli organismi non solo legittimati ma anche operativi per le sfide che ci attendono. Perdere altro tempo con le politiche alle porte e la campagna delle amministrative nel capoluogo subito sodo significa voler tenere il PD irpino fuorigioco. Si dovrebbe, a questo punto, avere l’onestà di presentare le proprie idee ed il ragionamento che le sottende: troppo semplice è aggredire chi, in un momento così difficile per la politica dei partiti e per le amministrazioni, lavora con il solo scopo di mantenere viva la speranza, la visione, il sogno che il PD rappresenta. L’augurio con cui voglio concludere è che avremo un congresso partecipato, pieno di contributi di idee, un congresso di soluzione e non di contrapposizione. Ulteriori rinvii saranno il segno di un’incapacità complessiva a gestire questo processo – conclude Zoina – e renderà la contrapposizione interna la leva di cui si serviranno altre forze politiche per imporre la direzione dei processi nella nostra provincia”.

 

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