Congresso Pd, EuDem a muso duro: “Vicenda tragicomica”

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Riportiamo integralmente il comunicato di Eudem Avellino sul congresso provinciale del Partito Democratico.

La vicenda del congresso provinciale del Pd di Avellino assume sempre più connotati  tragicomici; ad oggi il dibattito è ancora incentrato sul vuoto di procedure burocratiche, utili solamente a mascherare il vuoto politico che si cela dietro le fila dei democratici irpini.

Abbiamo sempre rimarcato, e continueremo a farlo, la nostra siderale distanza con un siffatto modo di intendere la partecipazione politica. Celebrare un congresso provinciale in 10 giorni è una pazzia. Scegliere di farlo senza un briciolo di idea di cosa fare delle sorti di questa provincia, di questa città capoluogo, della gestione degli enti di servizio, e della vita interna del partito è semplicemente una eutanasia politica.

In questa provincia il silenzio totale del PD su ogni questione che riguardi la vita quotidiana dei cittadini condanna il popolo democratico ad una imbarazzante posizione di lontananza dalle esigenze della popolazione.

Non una parola sulla  gestione degli enti di servizio (Asi, Alto Calore ecc…) in cui si consumano o rischiano di consumarsi drammi sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie; non una parola su come ci si appresta alla prossima campagna per le amministrative nella città capoluogo; non una parola su quale è lo stato di salute delle strutture del partito in questa provincia; non una idea che sia una su come il Partito democratico si candida a rappresentare questa provincia nell’ambito delle politiche nazionali e comunitarie.

Pensare che oggi il PD possa parlare degli scenari di sviluppo che si aprono per il nostro paese nell’ambito dei programmi comunitari ed europei, significa pretendere quei miracoli che non appartengono alle dinamiche della vita terrena.

In questo contesto, cosa vuoi che possa interessare al cittadino comune quali sono le migliori procedure e pratiche burocratiche da seguire per nominare un segretario, probabilmente già scelto e che verrà calato dall’alto a chi ancora sceglie di tesserarsi al PD?

Tutto va bene, pur di celebrare l’ennesima farsa. Eppure qualsiasi uomo o donna di media diligenza capirebbe che oggi occorre preoccuparsi di come recuperare credibilità di fronte all’elettorato piuttosto che imporre l’ennesimo fantoccio alla carica di Segretario provinciale, che, in un contesto in cui è il Nazareno che impone ogni candidatura verosimile e inverosimile, avrebbe la stessa credibilità e peso politico di un fiocco di neve nella calura estiva.

Chiediamo al popolo democratico di fermarsi a riflettere su cosa sia più utile oggi; tentare di recuperare un barlume di rispettabilità morale e politica dinanzi ai cittadini o continuare ciecamente a dirigersi contro il muro di una sonora sconfitta elettorale.

Qualora si insista in questa farsa e perduri la volontà di incoronare un nuovo gallo su rovine e rifiuti, chiediamo con forza che il nostro partito viva del protagonismo delle giovani generazioni; che vi sia una convergenza di idee intorno a persone nuove e giovani che, lungi dall’aver partecipato allo scempio del partito di questi anni, ad Avellino come in provincia, siano in grado di immaginare nuovi orizzonti di sviluppo per la nostra provincia e di far uscire il PD dalle secche in cui lo hanno condotto tutti coloro che ne sono stati protagonisti in questi anni.

In ogni caso, a pigmei e soubrettes che oggi albergano in Via Tagliamento diamo appuntamento al 5 marzo, quando la sconfitta elettorale, alla quale hanno scelto di avviarsi, renderà necessaria la riorganizzazione seria e vera della compagine democratica in provincia e in città.