Avellino – “Non sarà un congresso facile, mi dispiace per quello che è accaduto nelle ultime ore, ma la necessità della politica è di rispondere alla modernità dei tempi; oggi il mondo è profondamente cambiato, il secolo breve in provincia di Avellino è stato lungo e forse si accinge a morire in questi giorni”. Il segretario provinciale uscente, Carmine Russo, ha preso la parola in apertura del congresso irpino dei Ds, organizzato presso l’hotel “Cappuccino” di Capriglia, per tracciare la linea politica del futuro partito della sinistra italiana, riferendosi alla ineluttabile scelta del Partito Democratico, che sarà la causa dell’ulteriore divisione nei Ds. E i sostenitori della mozione Mussi non hanno partecipato ai lavori. Russo, che sarà confermato alla guida della federazione, ha mostrato di essere l’uomo giusto in un momento delicato: attaccato alla idea della sinistra, ma pronto ad adeguarsi alla spinta rinnovatrice, che consentirà ai Ds di guardare verso il futuro per prendere nuovamente il filo del discorso, interrotto con la crisi della prima Repubblica, dalla quale la politica non è ancora uscita. La sua relazione è stata molto equilibrata e moderata, ma altrettanto chiara nel ribadire che il risultato complessivo dei congressi di sezione ha attribuito alla mozione Fassino il 75% dei consensi, mentre a quella sottoscritta da Mussi il 15%, pertanto la scelta è di andare verso il rinnovamento del partito e verso la costituzione del Partito Democratico. Ma, ha poi precisato Russo, non ci possiamo attardare sulle vecchie questioni e se non riusciamo a fare fronte alla richiesta del nuovo, vorrà dire che avremo tutti perso la sfida, c’è una responsabilità che non possiamo dividere in termini di percentuali. “Occorre fare uno sforzo – ha aggiunto – per portare la politica a servizio dell’Irpinia, capisco che c’è una questione politica di rappresentanza, ma secondo me il partito dovrebbe occuparsi piuttosto dei problemi della gente. I riformisti possono tornare a stare insieme in un modo diverso rispetto al passato, ma prendendo atto delle condizioni politiche mutate. Andare verso il Pd significa onorare la tradizione e la storia, perché dimostriamo di essere capaci di avere un progetto comune nell’interesse del paese. Il Partito Democratico nasce per cancellare la frantumazione della sinistra – ha sottolineato il segretario – ma sia ben chiaro una cosa: non mi ritenete disponibile se rimane la rottura”. Il suo intervento è stato preceduto dai saluti portati dai rappresentanti della coalizione. Attesi per questa mattina gli interventi di Alberta De Simone e di Rosa D’Amelio. Il voto nel primo pomeriggio. I bassoliniani “delusi” dalla relazione di Russo. – Il discorso introduttivo del segretario uscente non è piaciuto ad alcuni bassoliniani, i quali non hanno gradito l’eccessivo fair play di Russo nei confronti degli alleati. In particolare, è finito sotto inchiesta il passaggio sulla crisi al Comune di Avellino: i compagni avrebbero voluto che egli avesse attaccato la Margherita ed il sindaco Giuseppe Galasso per come la situazione sta evolvendo; invece, i toni sono sembrati troppo spenti e giustificativi nei confronti dei diellini. Tra i leader irpini che hanno portato l’omaggio ai ‘colleghi’ del centrosinistra, per la Margherita Mario Bruno nelle veci del coordinatore provinciale Giuseppe De Mita , i Verdi e l’Udeur hanno invece manifestato la propria presenza attraverso i segretari Gianluca Festa e Nino Musto. Lo Sdi, invece, ha fatto scendere in campo Pagliuca, la Cisl con il segretario Ferrara.