Confesercenti Campania, Schiavo: “Ristori urgenti oppure il Sud morirà”

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La Campania in zona rossa si tramuterà in un colpo mortale per le aziende se non ci saranno immediati sostegni. E’ quello che dichiara Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania.

La nuova “zona rossa” si traduce in circa 400mila imprese che rimarranno ferme da lunedì. Ottocentomila lavoratori resteranno a casa. Tutto ciò accade in un periodo importante come quello della Pasqua. Agli imprenditori campani, ai loro dipendenti e di conseguenza alle loro famiglie, dopo aver vissuto un Natale triste e amaro a causa delle restrizioni e della mancanza di soldi, toccherà vivere anche un periodo pasquale tra malinconia e angoscia, con mille incertezze sul futuro”.

“La Campania “in rosso” brucerà altri 5 miliardi di fatturato. Sul fronte ristori, poi, la Campania non può attendere ancora i tempi della politica. Avevamo lavorato con il governo Conte per far giungere in tempi brevi adeguati ristori a tutte le imprese, senza più la selezione per codici Ateco. Draghi, invece, con un colpo di spugna, ha cancellato tutto. Si parla di rimborsi alle imprese relativi solo a gennaio e febbraio 2021, giusti e sacrosanti, ma non basta. Le imprese devono ricevere il contributo del mancato fatturato 2020 rispetto al 2019 altrimenti il Sud – precisa Schiavo – morirà e morirà nelle mani di Draghi, è bene che il primo ministro lo sappia”.

Devono smetterla di prendere in giro le aziende mettendo regole sempre più stringenti per l’accesso ai ristori. Da marzo 2020 a marzo 2021 chi fa impresa in Campania ha dovuto adeguarsi a 532 provvedimenti del governo nazionale e circa 500 provenienti da Regione e Comune. Una vera follia! La burocrazia, se prima distruggeva l’Italia, adesso la sta annientando. Chiediamo al governo Draghi di intervenire immediatamente. Le imprese sono in ginocchio, gli imprenditori non ce la fanno più e con loro i lavoratori e il tutto il tessuto economico della Campania. Con la decisione di passare in zona rossa la Campania, per la maggior parte delle imprese della nostra regione i giorni di chiusura da marzo 2020 diventeranno oltre 120“.