Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato dei segretari generali confederali, Franco Fiordellisi e Luciano Valle(Cgil), Doriana Buonavita (Cisl), Luigi Simeone (Uil).
“Lo sciopero Unitario del 9 dicembre, dei dipendenti pubblici, è supportato dalle Confederazioni Sindacali per avere più assunzioni, stabilizzare i precari, garantire maggiore sicurezza per i lavoratori dei servizi pubblici, quelli che retoricamente sino a qualche settimana fa erano “angeli”, ma ai quali, ancora oggi mancano, ad esempio, dispositivi di sicurezza come guanti in sanità o le mascherine Ffp2 alle educatrici dei nidi, e quindi sì anche per il rinnovo di un contratto scaduto da due anni”.
“Parliamo di un contratto che riguarda oltre 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori, ed è per questo che sono in stato di agitazione tutti i comparti pubblici: Funzioni Centrali, Locali e Sanità. Alcuni, stanno aizzando lavoratori precari e disoccupati, cittadini che vivono condizioni di difficoltà, contro i lavoratori pubblici. Vogliamo chiarire che i lavoratori non vivono una condizione di privilegio, forse la difficile realtà che ognuno vive la si vorrebbe scaricare sui lavoratori dipendenti ma questo è qualunquismo! Il dividi e impera tra cittadini, lavoratori Reddito da lavoro dipendenti è vecchio e con non un po’ più di competenza dovrebbero sapere che il problema è la rendita finanziaria e non l’aumento dovuto nei CCNL”.
“Vogliamo chiarire che non sono gli “statali” a scioperare ma tutti i pubblici, e lo fanno per chiedere maggiori investimenti, sulla sicurezza, per il loro salario e per innovare la Pa. Quando si parla di aumento del 4% si parla della base per tutti, tenendo insieme cioè il magistrato e il cancelliere, il prefetto e il poliziotto, il dirigente e l’educatore, l’operatore sanitario, l’infermiere e il tecnico di radiologia ma anche il direttore generale di un grande ente pubblico”.
I 400 milioni previsti dalla manovra andranno in larga parte alla dirigenza e non ci consentiranno di fare la riforma del sistema di classificazione del personale. Noi abbiamo accettato la sfida del miglioramento della Pubblica Amministrazione, e per questo chiediamo di aprire un confronto, ad oggi negato, per poter affrontare tutti i nodi”.
“Si potrebbe ragionare di premiare chi in questi mesi ha dato un contributo importante per la gestione dell’emergenza, costruendo maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse. Quello che non è giustificabile è contrapporre diritti e lavoratori.Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno. Il problema è assumere i precari, avere salari dignitosi tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza”.
“Il governo è datore di lavoro e, da quando gli sono state inviate le piattaforme per il rinnovo dei contratti, non ha mai avviato il confronto sul rinnovo. Questa è l’ultima legge di Bilancio che può intervenire, a normativa vigente nel settore pubblico, sul triennio contrattuale. Allora serve il dialogo che ci viene negato e allora lo sciopero, se non ora quando? Lo sciopero indetto per il 9 dicembre è quindi per il paese e non contro”.