La permanenza media dei turisti in Irpinia è di 1,9 giorni. E’ quanto viene fuori da uno studio di Confartigianato, che sottolinea anche l’interesse per le attività artigianali del territorio da parte degli ospiti.
“La provincia di Avellino – dice Ettore Mocella, presidente di Confartigianato -, nonostante le enormi potenzialità, non riesce a sfondare. Resta indietro rispetto a tante altre realtà regionali e nazionali. Basti pensare che si attesta tra le ultime della graduatoria nazionale stilata dal nostro Ufficio Studi per tasso di turisticità (rapporto tra presenze e abitanti)”.
Il tasso medio nazionale di turisticità è pari a 6,5 presenze per abitante, con una permanenza media di 3,5 notti per turista. In Irpinia, invece, il tasso di turisticità è di 0,4 presenze per abitante.
Il presidente Mocella spinge a promuovere un brand “Irpinia”, puntando sulle peculiarità del territorio. “L’artigianato è una realtà economica e sociale rilevante della nostra provincia che produce ricchezza e occupazione. Può sicuramente rappresentare motivo di attrazione per i turisti italiani e stranieri che visitano la nostra provincia. Il territorio è la materia prima, il turismo è il suo prodotto e l’artigianato, quindi, costituisce uno dei vari motivi d’attrazione. L’artigianato – prosegue il presidente Mocella – è elemento distintivo del territorio, quindi attrattore turistico che caratterizza la cultura materiale di un luogo. Le botteghe, le tradizioni artigianali comunicano il territorio. Di qui, la riflessione che turismo e artigianato non vanno considerati come elementi distinti e distanti tra loro”. “Serve un Marchio d’Area – aggiunge Mocella – che rappresenti lo strumento di gestione sostenibile del territorio e mezzo di promozione strutturata delle tipicità storiche, culturali, agroalimentari, industriali”.
Le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica risultano essere in tutta Italia 212.964 e rappresentano il 15,8% dell’artigianato totale. Gli ambiti settoriali dell’artigianato potenzialmente interessati dalla domanda turistica maggiormente rilevanti sono Abbigliamento e calzature pari al 22,0%, seguito da Agroalimentare con il 18,6%, Trasporti con il 15,0%, Ristoranti e pizzerie con il 14,0%, Bar, caffè, pasticcerie con il 7,5%, Attività ricreative, culturali, intrattenimento con lo 0,7%. Particolarmente rilevanti anche le Altre attività manifatturiere e dei servizi con il 22,2% dell’artigianato a vocazione turistica, in cui sono comprese importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre.
L’artigianato potenzialmente interessato da attività turistiche nelle provincia di Avellino è pari al 17,3%. Sono 1.200 le imprese irpine che potrebbero essere coinvolte.
A livello nazionale, troviamo ai primi posti due regioni del Mezzogiorno, la Sicilia con il 21,8% e la Campania con il 21,3%, seguite da Toscana con il 19,4%, Marche con il 19,3%. Calabria con il 19,1%, Lazio con il 18,7%, Sardegna con il 18,4% e Puglia con il 17,4%.