Concorsopoli militare: truccavano le prove dietro compenso. In manette anche due irpini

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Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinato dalla Procura partenopea, ha eseguito 15 misure cautelari, una delle quali in carcere, nell’ambito di un’indagine su presunti concorsi truccati per volontario in ferma prefissata di 4 anni (VFP4), che consentono di accedere alle forze armate e di polizia.

I destinatari dei provvedimenti sono principalmente appartenenti o ex appartenenti alle forze armate o di polizia, che hanno favorito il “buon esito” dei concorsi ad alcuni giovani candidati a fronte di un’illecita elargizione di denaro da parte di quest’ultimi.

L’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure afferenti il reclutamento di 2.013 volontari in ferma prefissata quadriennale per il 2016 nelle forze armate, articolato in due diverse immissioni.

Le attività investigative hanno fatto emergere l’ideazione di un articolato meccanismo fraudolento consistente in due stratagemmi, entrambi applicabili qualche giorno prima della prova scritta.

Il primo si trattava di un vero e proprio “algoritmo”, applicabile alla maggior parte dei quesiti somministrati e consistente in una combinazione di 4 componenti numeriche da sommare tra loro, il cui risultato totale serviva a individuare, tra le possibili risposte, quella esatta. Il secondo, invece, era una dispensa che recava, per le materie non coperte dal citato “algoritmo”, un estratto della banca dati pubblica, contenente un numero limitato di quesiti identici o comunque analoghi a quelli destinati a comporre i questionari da somministrare ai concorrenti.

Grazie a queste tecniche 43 aspiranti sono stati inseriti nelle graduatorie di merito delle singole Forze Armate; di questi, 39 sono stati collocati tra i vincitori di concorso (30 per l’Esercito, 5 per l’Aeronautica Militare, 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto) e quindi incorporati.

Il quadro indiziario ritenuto dal giudice idoneo all’adozione dei provvedimenti eseguiti dovrà ovviamente ricevere la conferma dal contraddittorio già nella fase cautelare, ma gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni fanno ritenere probabile che questi concorrenti siano solo una parte di coloro che hanno superato le prove scritte grazie al sistema fraudolento ideato.

Sono in corso di notificazione, infatti, 135 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti degli aspiranti, alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con i soggetti attinti da misure cautelari, hanno a loro volta diffuso – previo compenso – il medesimo meccanismo. Le operazioni condotte rientrano nell’ambito di una più ampia attività di indagine della Procura di Napoli, in merito a diversi concorsi nelle forze armate e di polizia.

Tra i destinatari delle misure ristrettive anche un generale dell’Esercito in pensione, Luigi Masiello, titolare di una scuola di formazione, e due irpini finiti agli arresti domiciliari. Trattasi di un 39enne e di un 32enne.