Concorsi, le buste già note alla candidata. Commissioni decise dal “grande capo” Festa

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AVELLINO- Il “grande capo”, come in una conversazione tra dirigenti comunali definiva l’ex sindaco Gianluca Festa proprio uno dei funzionari ai vertici di Palazzo di Città, decideva le Commissioni e almeno dalle accuse basate sulle captazioni dei Carabinieri, avrebbe deciso anche i vincitori dei concorsi. La vicenda per cui sono finiti agli arresti domiciliari l’ex dirigente Filomena Smiraglia e l’architetto Fabio Guerriero avrebbero fatto emergere proprio questa “concorsopoli” a Palazzo di Città. Si tratta di una delle due procedure concorsuali finite nel mirino dell’ inchiesta coordinata dalla Procura di Avellino che questa mattina ha portato la dirigente e il professionista agli arresti domiciliari. Sono entrambi accusati di rivelazione del segreto d’ufficio in concorso con una candidata (per cui non sono state chieste misure) alla selezione per la copertura di 3 posti a tempo pieno e indeterminato di funzionario tecnico Cat. D1, riservato a candidati in possesso di laurea in architettura o ingegneria. Quella bandita dal Comune di Avellino il 13 novembre 2023. Le ambientali nell’ufficio della dirigente Smiraglia e le cimici nella vettura in uso a Fabio Guerriero fanno emergere come con l’avallo di Festa (che per questa vicenda non è però indagato) la procedura concorsuale venga inquinata. A partire dal fatto che la candidata prima della prova orale a fine dicembre conoscesse le domande e gli abbinamenti scelti dalla presidente della Commissione Smiraglia per le prove. Anzi, sempre le stesse cimici dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino captano un vero piano per fare in modo che alla candidata potesse arrivare proprio una delle due buste che erano state concordate. Semplicemente, come da intesa tra la stessa Smiraglia e Guerriero, non procedendo al sorteggio, bensì alla chiamata in ordine alfabetico.

Quello che la Smiraglia avrebbe comunicato la mattina della prova agli altri componenti della Commissione. Con i quali aveva anche avuto divergenze di vedute sui punteggi da assegnare alla stessa candidata, che non aveva svolto una performance particolarmente pregevole. Per gli altri Commissari non doveva andare oltre la sufficienza. Ma alla fine era stata indicata come prima della prova. Nessun dubbio sull’autino prestato da Fabio Guerriero anche alla luce di un’altra conversazione captata proprio all’interno della vettura del professionista con la candidata. Quella in cui la stessa era scoppiata in lacrime, probabilmente consapevole di non aver risposto perfettamente alle domande della Commissione. Ma aveva pensato a quanto ipotizzano gli inquirenti, a tutto la Smiraglia, che dirà poi allo stesso Guerriero che aveva fatto anche qualche domanda per farla parlare un po di più. Chiedendo anche al professionista esterno all’amministrazione ma capace di influenzarne le scelte, se la ragazza fosse consapevole delle “ciorta (fortuna” che aveva avuto. Per il Gip Giulio Argenio: “E’ ‘evidente, dunque, che la Smiraglia, oltre ad aver rivelato a estranei le notizie coperte da segreto se ne e ‘ avvalsa per indirizzare l’esito della procedura concorsuale al fine di procurare alla…. un profitto patrimoniale consistente nell’assunzione presso il Comune di Avellino con contratto a tempo pieno e indeterminato.. E’ quanto eavvenuto nella fattispecie al vaglio di Questa Autorita Giudiziaria in cui il pubblico ufficiale non si e limitato a una mera divulgazione delle domande dell’esame rna si eavvalso di tali notizie, conformemente al piano criminoso elaborato d’intesa con l’indagato Guerriero, al fine di condizionare il risultato della procedura selettiva”.