Conceria Solofra: dissequestrati volpi e cinghiali, animalisti indignati

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La nota dell’associazione animalista e ambientalista “Sos Natura”, presieduta da Eduardo Quarta.

Siamo venuti a conoscenza che il Tribunale del Riesame avrebbe emesso un provvedimento di dissequestro per le volpi ed i cinghiali da restituirsi ai cinque indagati, comproprietari del terreno ove svolgevano le attività interrotte dai Carabinieri del N.I.P.A.A.F. del Gruppo Forestale di Avellino, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo C.I.T.E.S. di Salerno e della Stazione di Solofra.

Il Riesame avrebbe accolto la tesi della difesa secondo la quale, ai sensi del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 19 aprile 1996 (All. B) volpi e cinghiali “non rientrerebbero nel divieto di detenzione perché non sono [specie, ndr] ritenute pericolose per la salute e l’incolumità pubblica”.

Tuttavia non è stato considerato che:

1. Ai sensi della Legge 20 luglio 2004 n.189, nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del c.p.p., per i delitti previsti dall’art. 544-ter (maltrattamento di animali) è sempre ordinata la confisca dell’animale, salvo che appartenga a persona estranea al reato.

2. Ai privati non è consentito allevare specie selvatiche senza la prescritta autorizzazione, rilasciata con provvedimento del dirigente del settore regionale competente, in ossequio al combinato disposto dal summenzionato D.M. 19/04/1996, dall’art. art. 17 L. 157/92 e dall’art. 13 L.R. 26/2012.

Da quanto ci risulta, i cinque indagati dovrebbero essere sprovvisti della suddetta autorizzazione. Ma se anche l’avessero avuta, nulla avrebbe potuto giustificare i maltrattamenti e le imbalsamazioni abusive.

Pare proprio che siamo difronte ad un gravissimo caso di bracconaggio e perciò abbiamo predisposto un’integrazione alla nostra denuncia, per rivolgere un appello al Pubblico Ministero affinché ricorra avverso il provvedimento di dissequestro emanato dal G.I.P.

Inoltre valuteremo anche l’ipotesi di segnalare la condotta degli avvocati Napolillo e Moretti al loro ordine professionale.

Sarebbe molto grave se il giudizio del Tribunale del Riesame fosse stato viziato da leggerezza ed omissioni.

In conclusione esprimiamo il nostro pieno sostegno agli agenti che sono intervenuti per salvare questi animali, perché “provvedimenti superficiali” come questo non fanno altro che demotivare il personale e danneggiare la tutela del patrimonio naturale.