Comune, Preziosi chiarisce: “Voto in Primavera. Cento giorni per intercettare fondi europei”

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Pasquale ManganielloDino Preziosi chiarisce la sua posizione ad Irpinianews dopo il turbinio di ipotesi e di polemiche scatenate dal suo intervento in Consiglio comunale. Nel frattempo il sindaco Foti si è dato 48 ore di tempo per pensare, prima di convocare la capigruppo decisiva per i destini di questa Amministrazione.

Dino Preziosi, 100 giorni per cambiare passo dopo 3 anni e mezzo di fallimenti, secondo lei è veramente possibile?

“Il problema di fondo è capire cosa significano i miei 100 giorni. Dal mio punto di vista servono a dare un programma diverso alla città per utilizzare i fondi europei. Risolto questo, in primavera si andrà a votare. Cosa cambia se il sindaco va via ora o se si dimette a inizio anno? I fondi europei vanno programmati: è più corretto e più giusto che li programmi un’Amministrazione piuttosto che un commissario. Continuo ad affermare che è il momento di mettere da parte personalismi beceri e di occuparsi dell’ interesse della comunità. Una volta finito il mandato, io posso continuare a fare il lavoro che faccio, non ho nessun problema. Non è un gioco a mettersi la  medaglia al petto per chi ha fatto cadere Foti. Io dico: programmiamo insieme le risorse europee per dare slancio a una città dormiente e poi tutti a casa.”

Le sue condizioni richiedono dai cinque ai sette assessori di alto profilo da inserire in Giunta. Ha già un’idea a riguardo?

“In verità sto ancora aspettando una risposta alla mia proposta. Foti deve scegliere 5-6 assessori di qualità, senza nulla togliere ai dimissionari, per fare una programmazione sui fondi europei ed una gestione ordinaria per rilanciare Avellino negli anni successivi. I fondi della Comunità europea vanno direttamente ai Comuni, bisogna stabilire in Consiglio comunale la programmazione invece che affidarla al Commissario. I miei 100 giorni servono a questo. Diversamente, se non intercettiamo questi fondi, chi subentrerà a Foti deciderà solo apertura e chiusura dei cinema.”

Farà qualche nome?

“No.”

Se questi assessori si riveleranno veramente capaci, ad oggi esclude la possibilità che si possa andare avanti con questa eventuale squadra fino al 2018?

“Io ho fatto questa proposta. Tre mesi e poi voto in Primavera. Se questi professionisti saranno bravi sarà tutto il Consiglio, eventualmente, a decidere se dovranno continuare o meno. Ribadisco, io non ho mai detto che non voglio mandare a casa questa Amministrazione. Assicuriamoci decine di milioni di euro e proiettiamoci verso il futuro con la possibilità di avere la banda larga, investimenti per monitorare la città e per rilanciare l’economia, con idee per la mobilità sostenibile e per rivitalizzare il centro storico. E poi andiamo al voto.”

Nove firme da una parte, otto dall’altra. Se si vuole davvero sfiduciare un sindaco, ci si mette d’accordo in poco tempo. E’ mancata la volontà politica?

“Noi avevamo presentato la mozione di sfiducia, a me non interessava l’ordine del giorno dello scorso Consiglio che serviva a fare solo pubblicità giornalistica. Nella scelta è pesata l’attribuzione delle responsabilità, i dissidenti sono venuti meno.”

L’onorevole Giordano ha chiesto le dimissioni del sindaco. Qual è la sua opinione in merito?

“Le dimissioni appartengono alla sensibilità di ognuno di noi. C’è bisogno che il sindaco apra la crisi e convochi le parti. Personalmente, se io fossi stato bruciato alla Provincia non mi sarei fatto convincere a continuare ma questa è una mia opinione.”

Lei ha detto che l’ammissione di fallimento di Paolo Foti è stata una sua vittoria morale. Pensa che i suoi elettori, i cittadini che le hanno fato fiducia tre anni e mezzo fa siano d’accordo con questa sua scelta?

“Mi spiega cosa cambia se il sindaco va via adesso o tra tre mesi dopo aver fatto una riprogrammazione dei fondi europei? Io avevo la posizione più comoda. Pensiamo alla comunità: In tre anni ho fatto vera opposizione, non me la sento di affossare Avellino non intercettando i fondi europei. In ogni caso in Primavera si andrà a votare, lasciare tutto in mano ad un commissario non avrebbe senso.”

 

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