Marco Imbimbo – Due progetti da circa 40 milioni di euro complessivi, che vedono Comune e Iacp lavorare insieme per riqualificare una parte del patrimonio di edilizia pubblica residenziale.
«Vogliamo dire addio alla logica dei quartieri dormitorio», annuncia l’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone. Questa mattina, a Palazzo di Città, è stato illustrato il programma “Resource” che punta a un’edilizia sociale e sostenibile. Presente, oltre a Tomasone, anche l’assessore ai Fondi Europei, Arturo Iannaccone, e il commissario regionale di Iacp, Romeo Gentile.
I due progetti messi in campo riguardano Rione Parco e rione San Tommaso. Il primo per un valore di circa 8,8 milioni di euro, di cui 6,3 milioni finanziati all’interno del progetto Uia (con una quota parte di 1,3 milioni a carica di Iacp), mentre altri 2,5 milioni di euro arriveranno da sisma bonus ed eco bonus. «Questo intervento riguarderà 50 alloggi presenti a Rione Parco e di proprietà dello Iacp, che verranno riqualificati», spiega Tomasone.
«Il secondo intervento – prosegue l’assessore – è nella zona di via Basile e via Salvemini, tra San Tommaso e rione Mazzini. In questo caso i 90 alloggi Iacp verranno demoliti per costruire 136 nuove case, a cui si aggiungono spazi commerciali, servizi, verde pubblico e circa 6 mila mq di parcheggio. L’importo del progetto è di circa 32 milioni di euro, finanziato con la nova programmazione dello Iacp».
Non solo riqualificazione o ricostruzione degli alloggi, dunque, ma anche valorizzazione di tutto il contorno necessario a rendere, queste zone, non più semplici quartieri dormitorio, ma zone vive. «Prevediamo un incremento di quelle che sono le funzioni degli spazi pubblici e commerciali – precisa Tomasone. Andiamo ad ampliare il patrimonio dell’edilizia pubblica residenziale, portandolo a circa 200 unità adeguate da un punto di vista sismico ed energetico, ma anche di servizi. Diciamo addio alla vecchia logica dei quartieri dormitorio».
Quelli messi in campo da Comune e Iacp, rappresentando due progetti pilota da estendere, poi, a tutta la regione, come sottolinea il commissario Gentile. «E’ la predisposizione di un percorso virtuale da avviare per riqualificare l’edilizia residenziale pubblica, che non può esserci se non coniugando interessi e impegni economici di vari soggetti, oltre a quello pubblico, anche quello imprenditoriale, ma anche la presenza dal basso delle persone che abitano nei quartieri».
L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la vivibilità in questi quartieri. «Spesso sono alloggi non dico fatiscenti, ma poco sicuri da un punto di vista sismico» sottolinea Romeo. La riqualificazione degli alloggi, infatti, prevede l’adeguamento anti sismico, ma anche l’efficientamento energetico degli edifici.
«Poi c’è un problema di riqualificazione sociale con la predisposizione di quegli standard che mancano – prosegue Gentile – dai servizi ai giochi, passando per l’istruzione e le attività di uso pubblico. Quindi mettiamo in campo una riconversione e ristrutturazione finalizzata a migliorare la qualità della vita».