Una ricandidatura partorita con l’unico intento di migliorare, ulteriormente, il progredire di Avella. E’ questo il claim della Lista Colomba, capeggiata dal sindaco uscente Domenico Biancardi.
Da maggio 2011, l’attuale fascia tricolore ha preso le redini del paese mandamentale, ereditando una situazione debitoria gravissima che ha inciso sulla pressione fiscale e sulle aliquota. “Ha avuto una verifica di cassa con un ammanco di circa 850mila euro – spiega il sindaco uscente – il piano politico che ho cercato, e che sto cercando, di realizzare prevedeva un piano triennale di opere pubbliche che si aggirava intorno ai 40 milioni di euro, qualcosa di veramente eccezionale per il nostro piccolo paese”.
La situazione debitoria, pari a circa 4 milioni e mezzo di euro, riconosciuta durante il corso degli anni, è stata spalmata – grazie al decreto Monti – in trent’anni.
“Oggi chiudiamo il bilancio del rendiconto 2015 con un avanzo di 200mila euro. Non vi sono più debiti fuori bilancio al Comune, quindi oltre ad aver svolto un’attenta gestione, contenendo anche la pressione fiscale, abbiamo anche investito sulla nostra storia: ovvero sui beni culturali e sui servizi, grazie a finanziamenti su opere triennali (Piano Opere Pubbliche)”.
Proprio in scadenza del suo mandato, Biancardi ha presentato un rendez-vous delle opere pubbliche partorite ad Avella negli ultimi cinque anni: lavori all’ex mulino, la ristrutturazione dell’anfiteatro, il museo, ma anche infrastrutture – come alberghi comunali – atte a richiamare il turismo nella cittadina della Bassa Irpinia.
“Poi ovviamente i servizi idrici e di raccolta – aggiunge il primo cittadino – Insomma abbiamo investito in ogni settore presente sul territorio”.
Aspettative sull’imminente campagna elettorale? “Di sicuro credo di meritare un premio da parte dei cittadini per il lavoro svolto, la mia presenza è stata costante e quotidiana. La logica vuole che se, nel corso di questi cinque anni, ho battuto record su record, superando tutte le amministrazioni passate degli ultimi quarant’anni, allora credo di meritare questa riconferma. Bisogna dimostrare ai più giovani che lavorando degnamente e portando risultati si ottengono i giusti premi e riconoscimenti. Se questo avviene vuol dire che il popolo avellano è maturo e ha capito gli sforzi fatti. La politica è questo, non scambi di favori fra conoscenti: noi abbiamo operato per il paese”.
Capitolo stato cantieri? “Molti sono già stati chiusi, abbiamo in corso di definizione l’albergo, la biglietteria dell’anfiteatro, gli info-point, il museo (che sarà ultimato entro pochi mesi) e le reti idrica e fognaria. I lavori saranno ultimati a regola d’arte, ma non perché incombe la campagna elettorale, ogni opera va portata a termine senza pensare ad una scadenza, quale può essere ad esempio l’apertura delle urne. Noi andiamo avanti perché speriamo che questo possa continuare e perché i progetti avviati possano essere portati a compimento, e sono tanti ancora quelli in rampa di lancio”.
A sfidare il sindaco uscente due compagini, quella del Movimento 5 Stelle, capeggiata da Biagio Morelli, che dopo tanti anni torna a presentare alle elezioni di Avella un simbolo di partito, e la lista Cambia Avella di Chiara Cacace. “Non temo nessuno – chiosa Bianchardi – certo rispetto i miei avversari, ma penso di aver dimostrato alla gente di aver… fatto i fatti come si suol dire: puntando su di me gli avellani sanno di porre le basi per le giuste prospettive di crescita”.
di Renato Spiniello.