AVELLINO – Si apre una settimana decisiva per la definizione degli accertamenti avviati nel maggio scorso dalla Prefettura di Avellino su due comuni della provincia per verificare eventuali condizionamenti della criminalita’ organizzata, come previsto dall’art.143 del TUEL. Si tratta dei comuni di Quindici (che ha gia’ subito dal 1983 ad oggi 4 scioglimenti per condizionamento mafioso) e Monteforte Irpino. Il lavoro delle due Commissioni di Accesso, dopo la proroga di tre mesi disposta ad agosto, dovra’ chiudersi con una relazione sulle attivita’ ispettive eseguite. Non solo l’ acquisizione di una notevole quantita’ di atti ma anche alcune audizioni. A Quindici la Commissione di Accesso e’ composta dal vice prefetto Florinda Bevilacqua (che ha gia’ retto insieme ad altri due funzionari il Comune di Pratola Serra in seguito allo scioglimento), insieme.al funzionario prefettizio Domenico Gelormini e al comandante della compagnia Carabinieri di Baiano, il capitano Antonio Antonazzo Panico. A Monteforte la commissione e’ stata coordinata dal vice prefetto Rosanna Gamerra, attuale capo di gabinetto a Palazzo di Governo, dal dirigente Salvatore Carli e dal tenente colonnello Amedeo Consales comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Avellino. L’amministrazione comunale di Quindici e’ guidata dal primo cittadino Eduardo Rubinaccio, in carica dal 2015 e al secondo mandato dopo le consultazioni del settembre 2020. A Monteforte Irpino l’amministrazione e’ guidata dal primo cittadino Costantino Giordano.
I PASSAGGI E LE DUE IPOTESI
Il percorso di definizione dell’indagine dovrebbe chiudersi entro tre mesi.
Entro il termine di quarantacinque giorni dal deposito delle conclusioni della commissione d’indagine, ovvero quando abbia comunque diversamente acquisito gli elementi in ordine alla sussistenza di forme di condizionamento degli organi amministrativi ed elettivi, il prefetto, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica competente per territorio, invia al Ministro dell’interno una relazione nella quale si da’ conto della eventuale sussistenza degli elementi di cui al comma 1. Lo scioglimento di cui al comma 1 è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro tre mesi dalla trasmissione della relazione di cui al comma 3, ed è immediatamente trasmesso alle Camere. Nella proposta di scioglimento sono indicati in modo analitico le anomalie riscontrate ed i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l’interesse pubblico; la proposta indica, altresì, gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento. Nel caso in cui invece non venisse ravvisata da parte degli organi ispettivi la sussistenza di condizionamenti della criminalita’ organizzata ci sarà comunque un decreto del Viminale per accertare e comunicare questo sviluppo dell’accesso agli atti. Ovviamente allo stato gli atti sono coperti e lo rimarranno dal massimo segreto fino alla relazione del Consiglio dei Ministri.