Commissariamento Fontanarosa, Ds: “Ecco cosa è successo”

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“Sentire Fabio Di Blasi dare lezioni di centrosinistra, di politica e di lealtà è come dire che i foderi combattono mentre le spade sono appese. Gridare all’inciucio, al ribaltone, all’accordo con la destra è un falso”. Così si apre la lettera aperta a firma della sezione diessina di Fontanarosa, all’indomani dello scioglimento del Consiglio Comunale. “Dichiarare che Giusto, – continua la nota – come dice De Lisa, ha tramato alle spalle, è arte per mediocri. Vestire i panni della vittima da parte dell’ex sindaco e dei suoi amici di merenda dopo aver vestito per un intero anno i panni del carnefice della coalizione è gioco facilmente smascherabile. Cosa è successo: già nella composizione della lista, giugno 2004, si sono messi in campo da parte di De Lisa e di un gruppo di moderati di centro due obiettivi: cancellare l’esperienza straordinaria costruita dal sindaco Carlo Ruzza con il suo Consiglio comunale; estromettere Giusto e i Ds dal governo del paese. Nella composizione della lista si fece di tutto per estromettere Ruzza, Cefalo e Giusto e si lavorò a costruire un gruppo di ‘amici’ pronti a completare il lavoro in corso d’opera. Non riuscirono a cacciare Giusto allora, anche perché avrebbero perso le elezioni, ma ci provarono con riunioni vere. Questo lo ha confermato in queste ore anche lo stesso De Lisa. Parte così un ‘governo solitario’ che espone il paese ad una serie di brutte figure. A fronte di una maggioranza che si era ‘autoproclamata’ sufficiente a governare il Paese, c’erano pezzi di Giunta, non iscritti ai Ds, che avevano garantito un buon governo negli anni precedenti, che venivano quotidianamente mortificati, ed i Ds che erano stati già sostanzialmente esclusi. Per questi problemi avevamo chiesto un chiarimento al sindaco con il quale era stato concordato di completare la Giunta con la nomina di un assessore dei Ds, di adottare la decisione della collegialità della Giunta rendendo partecipi del Governo gli assessori De Iesu e Modano, il coinvolgimento dell’intera maggioranza consiliare con l’istituzione di riunioni collegiali a cadenza mensile. Ma poi tutto cambiò. L’accordo raggiunto divenne carta straccia. In presenza di tale ostracismo, di tale aggressività e di tale determinazione, cosa dovevano fare i Ds? Abbiamo richiamato il Dott. Covotta informandolo che ci presentavamo in Consiglio per presentare formalmente le dimissioni. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Noi stiamo tranquilli per aver fermato una cosa che non andava bene”.

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