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Commerciante cinese ucciso, Omo Robert passa direttamente dal carcere alla Rems

Tribunale_Avellino_Aula

AVELLINO- Passera’ direttamente dal carcere alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza o per chiarire l’ex ospedale psichiatrico giudiziario) Omo Robert, imputato dell’omicidio di un commerciante cinese a Monteforte Irpino nel luglio 2022, del quale oggi la Corte di Assise di Avellino ha concluso per l’assoluzione per vizio totale di mente, riconoscendone l’assoluta incapacità di intendere e volere al momento della commissione del fatto, dichiarando conseguentemente al sopravvenuta inefficacia della misura cautelare in vigore ed applicando in via definitiva al misura di sicurezza del ricovero in una REMS per la durata minima di dieci anni. L’ordinanza firmata dal Presidente della Corte di Assise Gianpiero Scarlato e dal giudice Pierpaolo Calabrese sulla base di una serie di dati. A partire da quello: “della intervenuta commissione da parte dell’imputato dei reati a lui ascritti, d’altronde pianamente desumibile dal complesso degli atti investigativi alla cui acquisizione le parti hanno prestato il consenso”. Alla luce della “pericolosità sociale dell’imputato quale desumibile, oltre che dall’efferatezza dei delitti commessi, dalla stessa condotta tenuta in regime di restrizione dal prevenuto quale evidenziata dall’amministrazione carceraria e tale da imporne, da ultimo, il trasferimento in altro istituto di pena più adeguato al contenimento della personalità dell’Omo”. Tra l’altro “la pericolosità è stata, inoltre, confermata dal perito all’uopo nominato nel corso del giudizio; considerato che la dott.ssa Fotino, nel sottolineare l’esigenza di un trattamento ad elevata intensità al cospetto di una presenza dipsicopatologia nonostante l’attuale sottoposizione a trattamento, dell’assenza di consapevolezza di malattia, del’assenza di un sostanziale processo di responsabilizzazione e autonomizzazione, di un funzionamento psichico anormale e depauperato per causa di malattia, dell’accessibilità e disponibilità ad interagire sul piano formale, ma con elementi ostruzionistici se non francamente passivo-aggressivi, ha indicato nel ricovero in REMS, almeno allo stato, l’unico strumento concretamente idoneo ad arginare la pericolosità sociale”.

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