“E’ una regola preposta – continua il parlamentare di Sel – a equilibrare il rapporto: la minoranza indica il proprio candidato, la maggioranza lo elegge ed il non comunicare che non erano d’accordo con quel nome lede ogni tipo di rapporto. Converrebbe a loro avere rapporti civili con noi perché niente fanno e niente sanno fare. Il sindaco Foti aveva rilasciato un’intervista la scorsa settimana in cui minacciava di recarsi presso la Procura della Repubblica se fossero venuti alla luce nuovi atti di sabotaggio. Abbiamo stigmatizzato affermando che alla Procura della Repubblica si va, non si minaccia di andare. E abbiamo chiesto di spiegare quali siano questi atti di sabotaggio perché, se per essi intende il lavoro che una minoranza consiliare è chiamata a fare, le sue minacce serviranno a poco. Il comune non può diventare il luogo della tirannia della maggioranza”.
“Oggi siamo giunti ad un punto di non ritorno – attacca Giordano – sarà sempre più difficile avere a che fare con noi all’interno del consesso. Non è casa loro. Se decideremo di chiamare in causa il Prefetto lo faremo. Ci sono delle regole che hanno a che fare con la qualità della democrazia e dell’Amministrazione che non vengono rispettate. Noi chiediamo – conclude – che la Commissione Statuto funzioni ed attendiamo chiarezza da parte della maggioranza. Ci devono dire quali sono le loro intenzioni”. (Pasquale Manganiello)