NUSCO- Erano finiti in carcere con le accuse di “coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti”.Al termine del processo dinanzi al Collegio del Tribunale di Avellino (presidente Sonia Matarazzo) la difesa degli imputati è riuscita a dimostrare l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria. I tre altirpini erano accusati di aver dato vita – in concorso tra di loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ad una vera e propria coltivazione di piante di papavero da oppio utili per ricavarne eroina. Il legale dei tre imputati, l’avvocato Emilio Cordasco, del Foro di Avellino, ha messo in evidenza l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria e ancor di più l’assenza di qualsivoglia strumentazione che potesse palesare l’esistenza di un’attività dedita alla coltivazione delle piante” con ciò palesando la possibilità di una crescita spontanea della specie botanica oggetto di sequestro.Il Tribunale di Avellino ha novanta giorni per il deposito delle motivazioni.
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