Colleferro – Il legale di De Feo: “Solo una irregolarità formale”

Smaltimento illecito di rifiuti. Questa è l’accusa mossa nei confronti di Gaetano De Feo, direttore tecnico dell’impianto di trattamento rifiuti De.Fi.Am. di Serino, ai domiciliari in seguito agli sviluppi della maxi operazione condotta dai carabinieri del Noe di Roma, coordinati dal comandante Pietro Rajola Pescarini, che ha portato all’esecuzione nel Lazio, Toscana, Campania e Puglia di numerosi arresti, 25 informazioni di garanzia e alla notifica di 13 ordinanze di custodia cautelare (oltre a quella di De Feo anche quella di Pantaleone Dentice, gestore di un impianto di trattamento rifiuti a Montefredane, ndr) e perquisizioni per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falso, truffa ai danni dello Stato ed altri reati ambientali emessi dalla Procura della Repubblica di Velletri.
Nella fattispecie, a De Feo vengono contestati la falsificazione e la predisposizione di certificati di analisi redatti da periti chimici attestanti dati non veritieri sulla natura, composizione e caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti, che hanno poi consentito la classificazione degli stessi come Cdr. A parlare è il legale di De Feo, Nello Pizza, penalista del foro di Avellino: “Si tratta, in verità, esclusivamente di una mera irregolarità formale. I certificati di conformità venivano redatti da un professionista campano molto noto nell’ambiente, attraverso una serie di campionamenti quotidiani. Sostanzialmente nell’ordinanza si contesta l’irregolarità con la quale venivano compiuti questi prelievi: un campionamento non giornaliero sui rifiuti avrebbe portato alla infrazione della norma e all’iscrizione di De Feo nell’indagine”.
De Feo adesso dovrà rispondere all’interrogatorio di garanzia che, con buona probabilità, verrà effettuato presso il Tribunale di Avellino. Intanto il legale presenterà istanza di riesame della misura cautelare presso il Tribunale di Roma.