Per gli amanti delle caldarroste, e più in generale delle castagne italiane, è una stagione in negativo: il trend di raccolta, con l’arrivo dell’autunno, è in calo del 30% rispetto allo scorso anno a causa dell’andamento climatico avverso e dell’attacco degli insetti alieni. A rilevarlo è Coldiretti con un monitoraggio effettuato che stima una produzione nazionale inferiore ai 25 milioni di chilogrammi.
La mappa produttiva delineata dall’organizzazione agricola in realtà presenta una situazione differenziata lungo la Penisola con cali soprattutto in Campania, in parte della Toscana, in Emilia-Romagna e in Veneto e con un prodotto sano ma di pezzatura ridotta. Segnali positivi si registrano invece in altre parti d’Italia come il Piemonte.
“A pesare – sottolinea Coldiretti – sono stati, oltre al clima, gli attacchi del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi lungo la Penisola provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni. Si segnala in particolare che contro questa minaccia è stata avviata una capillare guerra biologica con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, efficace nel limitare i danni del cinipide”.
Il rischio è, dunque, conclude l’organizzazione, “di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia, considerato l’aumento record del 18% delle importazioni nei primi sei mesi dell’anno dopo che nel 2018 erano arrivati in Italia ben 36 milioni di chili di castagne”.