Cocchia, il professore Faella in aula: la struttura poteva essere utilizzata

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“L’edificio scolastico che ospitava la “Cocchia” poteva essere utilizzato”. E’ cosi’ che il professore universitario Ciro Faella, ordinario di Tecnica delle Costruzioni, ha chiarito in aula rispondendo alla domanda del difensore del tecnico comunale Gaetano D’Agostino, l’avvocato Rolando Iorio, per precisare uno degli aspetti della sua consulenza per conto della Procura di Avellino relativamente alla struttura scolastica di Via Tuoro. Il processo e’ quello che si celebra davanti al Tribunale collegiale presieduto da Sonia Matarazzo a carico dell’ex sindaco di Avellino Paolo Foti, del l’ex assessore ai Lavori Pubblici Costantino Preziosi, il funzionario del comune Diego Mauriello, il responsabile dell’edilizia scolastica Gaetano D’ Agostino, il dirigente del settore Lavori Pubblici Fernando Chiaradonna e la dirigente scolastica Silvia Gaetana Mauriello, difesi dagli avvocati Rolando Iorio, Nello Pizza, Marino Capone, Vincenzo Regardi. Tutti rispondono a vario titolo di omissione in atti d’ufficio, omissione di lavori in edifici che rischiano crollo e rovina, falso e depistaggio.

La relazione del professore Faella e’ stata acquisita agli atti del processo, cosi’ come le sommarie informazioni testimoniali rese dalla  dirigente dell’Usp di Avellino, Rosa Grano. In aula e’ stato sentito anche il titolare dell’impresa che per conto del Comune di Avellino si occupava della manutenzione delle scuole. L’imprenditore ha confermato: “”Ricordo che c’era stato un distaccamento di into aco nella palestra e nella scuolla. Cosi’ spicconammo un po’ di intonaco e riparammo il problema.. Non penso ci fosse un problema di crollo ne’ di sfondellamento dei solai”. La lista testi della Procura si e’ chiusa. Nella stessa udienza ha scelto di poter integrare le sue dichiarazioni sottoponendosi all’esame da imputato anche l’ingegnere Gaetano D’Agostino, che, verbale sottoscritto da tutte le parti alla mano, ha voluto chiarire che per l’intervento per cui e’ finito sotto accusa, quello di manutenzione sollecitato dalla dirigente nell’agosto del 2016, questo era stato realizzato in due giorni, ovviando ad una caduta di intonaco e non calcinacci, nessun danno al tetto. Anche la comunicazione sotto i riflettori per il falso, sarebbe in realta’ oggetto di un vero e proprio refuso. Proprio il Settore Edilizia Scolastica di Palazzo di Citta’, oltre ad impegnare una ditta per la manutenzione ordinaria delle scuole, aveva anche messo in atto un vero e proprio screening su tutto il patrimonio di edilizia scolastica del Comune. In aula si torna il prossimo 6 ottobre.