C.Montane accusate di sperpero e inutilità: Borghi al contrattacco

Il ‘tribunale’ di Ballarò ha emesso ‘sentenza di condanna’ nei confronti delle Comunità Montane. Ma se i politici, da destra a sinistra, cercano un “capro espiatorio” a cui addossare le responsabilità per lo sperpero di denaro pubblico, a difendere gli enti montani è il presidente dell’Uncem Enrico Borghi che attraverso una ‘arringa’ ha delineato il “messaggio liquidatorio della politica”. “Mors tua vita mea – ha spiegato – Pensando di pararsi dietro a un dito per salvare la poltrona, i politici danno addosso all’untore Comunità montana, origine di tutti i mali e interprete primario degli sperperi di pubblico danaro”. Ma il messaggio lanciato dal tribunale mediatico della trasmissione di Rai3 ha emesso una dura sentenza di condanna: “Le Comunità Montane sono colpevoli di sperpero e inutilità e vanno immediatamente soppresse. Non hanno diritto a nessuna difesa, ne’ tantomeno al contraddittorio. Non osino dire la loro. Non pretendano dal servizio pubblico la possibilità di esprimere la propria opinione, per informare realmente i cittadini”. Ma Borghi ha altro da aggiungere: la dinamica innescata dagli attuali politici, infatti, sarebbe diretta ad “insabbiare” molte delle competenze degli enti. I cittadini, dunque, dovrebbero essere tenuti all’oscuro del fatto che le Comunità Montane “gestiscono i servizi sociali, il trasporto scolastico, la raccolta rifiuti, aiutano e sostengono comuni che diversamente sarebbero soli e abbandonati, e posseggono indici di performances amministrativa invidiabili“. Perchè è questo il punto, in un’informazione seria e completa. Ma ai cittadini italiani “non si deve far vedere il contraddittorio. Il messaggio che deve passare è uno solo: liberarsi del ‘bubbone’, come male primo del malcostume amministrativo e dello sperpero di risorse nel paese, come unica soluzione per rimettere a posto le casse”.