Rapporto Legambiente – Tre gradi centigradi rispetto alle medie stagionali: è questo il sunto del rapporto ‘Caldo in città’ redatto da Legambiente secondo una stima dei primi sei mesi del 2007. Temperature oltre i 40 gradi, precipitazioni ai minimi storici, afa insopportabile. Il surriscaldamento del clima è aggravato nelle aree densamente popolate dall’effetto ed è il prodotto del traffico, degli impianti di riscaldamento e climatizzazione, del cemento e dell’asfalto che catturano le radiazioni solari e bloccano la traspirazione dei suoli. Tra gennaio e giugno in nove grandi città italiane la colonnina di mercurio ha registrato livelli record. I termometri di Milano e Trieste hanno rilevato in media una temperatura di 3 gradi superiore rispetto a quella degli stessi periodi nel trentennio 1960-1990, a Bologna di 2,5°, a Firenze di 2,3°, a Torino 2,2°, a Napoli di 1,8°, a Roma 1,3° e a Palermo di 1°. Unica eccezione a Bari dove si è registrata nello stesso periodo una diminuzione di 1,2° anziché un aumento. A misurare la febbre delle città italiane è Legambiente in collaborazione con l’Osservatorio meteorologico di Milano Duomo, che in uno studio realizzato in occasione della Conferenza nazionale sul clima convocata per oggi a Roma, mette a confronto le temperature medie registrate in nove città italiane nei primi sei mesi del 2007 rispetto a quelle registrate negli stessi periodi nel trentennio 1960-1990. Nel complesso, sono le aree urbane del nord Italia a subire l’impatto più consistente di un clima in costante cambiamento, con aumenti non inferiori ai 2,3° C, mentre al sud e al centro il surriscaldamento, resta comunque evidente. Le anomalie termiche più rilevanti del 2007 sono state quelle di Milano e Napoli, dove nel mese di gennaio la temperatura media è stata rispettivamente di 5°C e 4,9°C superiore a quella del 1961-90. Il quadro che emerge, con l’eccezione di Bari, è dunque quello di realtà urbane che subiscono pesantemente gli impatti dei cambiamenti climatici in atto. L’Oms ha calcolato un aumento della mortalità del 3% per ogni grado di crescita della temperatura media nazionale e a guardare i dati anche un fenomeno di breve durata ma particolarmente intenso può provocare danni di rilievo. E’ il caso del caldo eccezionale che si è abbattuto sull’Italia negli ultimi dieci giorni di giugno che, secondo quanto riferito dal Ministero della salute, avrebbe contribuito ad aumentare la mortalità in 4 città sulle 32 tenute sotto controllo. A Bari, in primo luogo, dove si è registrato un incremento del 51 % dei decessi rispetto alla norma, ma anche a Catania (+ 35%), a Napoli (+ 21%) e a Palermo (+ 22%).