Claudio De Vincenti nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: ha salvato la Irisbus

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Claudio De Vincenti
Claudio De Vincenti

Matteo Renzi ha scelto il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio. A prendere il posto di Graziano Delrio come sottosegretario alla presidenza è l’economista Claudio De Vincenti, finora viceministro dello Sviluppo economico.

Al vertice dell’amministrazione di Palazzo Chigi è stato chiamato il capo dipartimento dei rapporti con il Parlamento Paolo Aquilanti.

CHI È DE VINCENTI – Romano, 66 anni, Claudio De Vincenti – professore di discipline economiche – è stato portato nei palazzi del governo dal senatore Mario Monti.

Un uomo estremamente concreto e poco conosciuto perché di lui si dice che apprezzi molto di più risolvere i problemi che sbandierare i risultati. Si occupa di lavoro e per conto del governo da anni risolve delicatissime crisi industriali, e sostanzialmente si è impegnato su dossier che hanno garantito il mantenimento dei livelli occupazionali in molte aziende di rilevanza nazionale.

Estremamente stimato, classe 1948, De Vincenti è un tecnico, docente di Economia Politica all’Università la Sapienza di Roma, con particolare attenzione alle politiche del Welfare, senza contare, scrive il sito del Governo, “l’attività di regolazione nei servizi di pubblica utilità, quella di Consigliere economico presso la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Economia e finanze, il Ministero della Salute, la partecipazione ad Organismi e Comitati di consultazione nazionali e internazionali”.

LA VERTENZA IRISBUS – E’ arrivato al governo con l’Esecutivo di Mario Monti, nel quale era sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico; con il governo di Enrico Letta è stato confermato a tale ruolo, mentre il governo di Matteo Renzi gli ha attribuito il ruolo di viceministro sempre al Mise.

Fra le tante vertenze sindacali che il Mise si è trovato a gestire c’è stata quella della Irisbus di Flumeri, in provincia di Avellino.

La sua azione di intermediazione ha permesso di salvare il colosso industriale della Valle Ufita ma soprattutto ha ridato un buon futuro, con posti fissi, a 300 operai che stavano per finire in mezzo a una strada o a carico della collettività per chissà quanti anni.

Chiusa con successo la vertenza irpina, il viceministro De Vincenti non seppe trattenere le lacrime.

 

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