Clan Sangermano, la Cassazione rigetta i ricorsi dei due presunti boss: restano in cella

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I giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno rigettato i ricorsi per l’annullamento delle ordinanze del Riesame di Napoli presentati dai legali di Agostino e Nicola Sangermano (gli avvocati Raffaele Bizzarro, Nicola Quatrano e Gennaro Pecoraro), presunti capi e promotori del clan che operava tra il nolano e l’ Irpinia, in particolare nel territorio di Marzano di Nola. I magistrati del Tribunale della Libertà di Napoli avevano confermato per il gotha del gruppo la misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Napoli Fabrizio Finamore su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli (le indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Rosa Volpe e dal pm Antimafia Antonio D’Alessio) ed eseguita lo scorso 4 novembre dai militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, che per anni sono stati impegnati a ricostruire organigramma e affari del sodalizio guidato dai fratelli Sangermano. Nelle 1670 pagine dell’ordinanza infatti sono numerosi i riferimenti alle attività illecite del gruppo. I giudici della Cassazione hanno rigettato anche i ricorsi presentati negli interessi di Nappi Paolo e Sepe Onofrio. Ora si attendono le motivazioni.