Clan Sangermano: impresa e terreni restano sequestrati, sbloccati i conti

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A distanza di circa due mesi dal blitz disposto dalla Dda di Napoli che ha sgominato il clan Sangermano, quello che il 4 novembre scorso porto’ all’esecuzione da parte della Dia di Napoli e dei Carabinieri di Castello di Cisterna di 25 misure cautelari in carcere (una parte annullata dai giudici del Tribunale del Riesame) su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli (le indagini sono coordinate dal pm Antonio D’Alessio) arriva anche la decisione dei giudici del Tribunale della Liberta’ (Ottava Sezione Collegio F) sul decreto di sequestro preventivo firmato dal Gip del Tribunale di Napoli Fabrizio Finamore (circa settecento pagine) relativo in particolare ai beni immobili, terreni, quote societarie, imprese e rapporti finanziari riconducibili ai due presunti capi del sodalizio, i fratelli Agostino e Nicola Sangermano, difesi dai penalisti Raffaele Bizzarro e Gaetano Aufiero. I magistrati hanno parzialmente rivisto i sequestri per i due principali indagati. Per quanto riguarda Agostino Sangermano e’ stata disdequestrata la partecipazione societaria ad un’azienda e i rapporti finanziari. Confermati invece i sequestri relativi a numerosi ettari di terreno nel territorio di Mignano Montelungo, finito non solo nel mirino del presunto capo del clan ma anche del cugino Michele. Resta sotto sequestro la “Edil Sangermano Group Srl”, la societa’ di commercio all’ingrosso di materiali edili costituita nel 2016, che aveva come amministratore unico Nicola Sangermano, ritenuta un mezzo per il clan guidato dai fratelli di Livardi per imporre le forniture alle imprese. Resta sotto sequestro anche il fabbricato nella disponibilita’ dei fratelli Agostino e Nicola Sangermano, due lussuose abitazioni con piscina in Piazza Marchese di Livardi, che per la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli erano solo formalmente riconducibili alla madre, destinataria nel novembre scorso di uno dei sequestri eseguiti dalla Dia di Napoli e dai militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Anche per Nicola Sangermano e’ stato disposto il dissequestro di alcuni rapporti finanziari e di un altro fabbricato nello stesso comune di Livardi. Annullato totalmente il decreto relativo al cognato del presunto boss, Sepe Salvatore, difeso dagli avvocati Raffaele Bizzarro e Giovanna Russo. Molto probabile che il caso finira’ in Cassazione.