Minacce al teste di accusa nel processo al Nuovo Clan Partenio, l’ Antimafia chiede la condanna per i due imputati a due anni e sei mesi. Mattinata dedicata alle discussioni finali davanti al Gup del Tribunale di Napoli Gabriella Logozzo, dopo che con un’ordinanza di integrazione probatoria lo stesso Gup aveva disposto di sentire in aula la parte offesa. Il pm antimafia Anna Frasca, nelle sue repliche aveva già invocato una condanna a due anni e sei mesi di reclusione davanti al Gup Logozzo nei confronti di Renato Freda e Massimo Evangelista, accusati di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso per la vicenda delle presunte minacce al testimone contro Carlo Dello Russo nel processo al Nuovo Clan Partenio, il trentenne di Santa Paolina Alfonso Gnerre. In aula c’era stata anche la discussione dei due penalisti Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo legali degli imputati. Proprio loro avevano posto l’attenzione sulla decisioni dei magistrati della Sesta Sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso contro la misura cautelare presentata dal penalista Aufiero in favore di Evangelista (scarcerato ndr), ovvero che gli atti di pg relativi alle sommarie informazioni rese dalla stessa presunta vittima Alfonso Gnerre non sarebbero stati utilizzabili perché non si era proceduto a sospendere il verbale per denunciare lo stesso. Nella discussione di questa mattina, il penalista Gaetano Aufiero, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito e anche la trasmissione degli atti jn Procura relativamente a quanto riferito da Gnerre in aula per l’ipotesi di reato di calunnia. Quella che, come pure ha affermato lo stesso Aufiero, Gnerre ha compiuto nei confronti dei Carabinieri, parlando di un verbale seguito a quello del settembre 2021 che non è agli atti.
IL CASO
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari dell’Arma, a carico dei due, raggiunti a fine luglio da una misura cautelare, grazie alle dichiarazioni raccolte da parte della stessa vittima erano stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti, ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio”, che in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale in cui si trova tuttora il processo contro quella stessa associazione criminale , avevano avvicinato Gnerre, teste/vittima di usura, minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati.