Clan Partenio, minacce al testimone. Il Gup: Gnerre sarà sentito in aula

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AVELLINO – Minacce al teste, prima del verdetto nel processo con rito abbreviato sara’ sentita nuovamente la vittima, il trentenne Alfonso Gnerre. Cosi ha deciso il Gup del Tribunale di Napoli Gabriella Logozzo con un’ordinanza di integrazione probatoria che e’ stata letta nell’udienza di ieri, dove era attesa la sentenza. Lo stesso pm antimafia Anna Frasca, al termine della sua requisitoria, proprio per superare una delle questioni piu’rilevanti messa in campo dalla difesa, aveva dato in subordine la richiesta di sentire lo stesso Gnerre. Come e’ noto l’Antimafia ha invocato una condanna a due anni e sei mesi di reclusione davanti al Gup Logozzo nei confronti di Renato Freda e Massimo Evangelista, accusati di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso per la vicenda delle presunte minacce al testimone contro Carlo Dello Russo nel processo al Nuovo Clan Partenio, il trentenne di Santa Paolina Alfonso Gnerre. In aula c’era stata anche la discussione dei due penalisti Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo legali degli imputati. Proprio loro avevano posto l’attenzione sulla decisioni dei magistrati della Sesta Sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso contro la misura cautelare presentata dal penalista Aufiero in favore di Evangelista (scarcerato ndr), ovvero che gli atti di pg relativi alle sommarie informazioni rese dalla stessa presunta vittima Alfonso Gnerre non sarebbero stati utilizzabili perché non si era proceduto a sospendere il verbale per denunciare lo stesso. A dicembre ora e’ attesa la sentenza.

IL CASO

Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari dell’Arma, a carico dei due, raggiunti a fine luglio da una misura cautelare, grazie alle dichiarazioni raccolte da parte della stessa vittima erano stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti, ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio”, che in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale in cui si trova tuttora il processo contro quella stessa associazione criminale , avevano avvicinato Gnerre, teste/vittima di usura, minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati.