Ammesse le prove documentali e respinte le richieste di nuovi testimoni, via libera anche alla trascrizione di una intercettazione relativa a Pasquale Galdieri, sollecitata dalla pm antimafia Simona Rossi, rigettate le richieste di una perizia fonica e della inutilizzabilita’ delle intercettazioni. Si e’ chiusa cosi l’ultima schermaglia in aula tra accusa e difesa nel processo al Nuovo Clan Partenio celebrato nell’aula Nunziante Scibelli davanti al Collegio presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato (a latere Argenio e Corona).
Il tema era quello delle nuove richieste di prova avanzate dalle parti. Dopo una camera di consiglio andata avanti per piu di due ore, il presidente Scarlato ha letto in aula l’ordinanza relativa alle richieste. Preliminarmente in riferimento alla riserva sulla istanza di inutilizzabilita’ delle intercettazioni presentata il 9 gennaio scorso, ha confermato l’ordinanza di rigetto gia’ pronunciata del settembre 2021, anche alla luce della recente Riforma Cartabia sollecitata dalla difesa di Pasquale Galdieri. Quindi le intercettazioni sono utilizzabili. Per quanto concerne la documentazione che il pm Simona Rossi ha chiesto di acquisire, a partire dai certificati penali di tutti gli imputati e alle posizioni di Galdieri Pasquale e Carmine Valente per sentenze eseguite e passate in giudicato e per la sottoposizione alla sorveglianza speciale, quella legata ai referti di lesioni personali ai danni di Alfonso Gnerre e le relative informative dei Carabinieri, la stessa archiviazione datata 28 febbraio di Alfonso Gnerre dall’ accusa di simulazione di reato e la documentazione relativa a Giulio Maffettone (deceduto nel marzo 2016) , chiamato in causa nel corso di una spontanea dichiarazione testimoniale, per cui la Dda ha depositato documenti relativi alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale a cui era sottoposto, oltre alle indagini e alle informative sul danneggiamento di un escavatore avvenuto a Serino, il Tribunale ha dato il via libera. Su questo aspetto il collegio ha voluto fare un’ulteriore precisazione, proprio sulla valenza probatoria degli atti acquisiti. Rilevando che non debbano essere valutate alla stregua dei parametri del 507 (la nuova ammissione di prove a fine istruttoria) e il giudizio sulla loro ammissibilità debba essere confuso con la valenza probatoria. Per i giudici: le prove documentali possano essere chieste in qualsiasi momento”. La valenza probatoria invece si limita alle sole sentenze divenute irrevocabili. Ammessa la richiesta dell’ Antimafia di trascrivere una intercettazione del 12 novembre 2014 alle ore 20 10. Il Tribunale ha anche nominato ad horas la perita Cira D Ardia, che avvierà domani le operazioni. Per la difesa di Pasquale Galdieri nominato consulente tecnico il perito Sorgente. Quanto alle testimonianze chieste dalla pm Rossi il Tribunale ha rigettato l’istanza: “Dovendo per le stesse essere apprezzato il carattere della assoluta necessità…” ed evidenziando che “nessuna delle testimonianze richieste assuma questi carattere” .
L’Antimafia aveva chiesto di ascoltare in aula l’ex socio del sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano (già sentito come indagato in procedimento connesso ) nel processo ai presunti vertici del Nuovo Clan Partenio. Il pm antimafia Simona Rossi oltre ad una copiosa serie di atti, tutti relativi agli imputati con ruoli apicali, aveva chiesto che venisse ascoltato anche Gennaro Pascale. Si tratta della vicenda per cui è stata di recente chiusa una diversa indagine dalla stessa Dda di Napoli, con l’avviso di chiusura delle indagini firmato dal pm Anna Frasca nei confronti dello stesso Costantino Giordano, di Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda per l’asta del “Pagliarone”. ascoltato a sit dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, aveva riferito di aver consegnato una somma in contanti di 70mila euro nelle mani di Galdieri Nicola e che i restanti 50mila euro sarebbero stati versati in rate da 2000 euro mensili. Una richiesta su cui si era opposta proprio la difesa di Galdieri, i penalisti Gaetano Aufiero e Leopoldo Perone, in particolare per Aufiero la eventuale escussione si sarebbe dovuta allargare nuovamente a tutti i soggetti coinvolti nella vicenda.
Stesso discorso per gli altri due testi per cui la Dda aveva chiesto di ammettere l’esame in aula. Si va verso la chiusura dell’istruttoria dibattimentale, che salvo novità o cambiamenti dovrebbe avvenire proprio all’udienza del 9 maggio. Dalla udienza successiva potrebbe già partire la requisitoria del pm Antimafia Simona Rossi e l’atto di accusa finale nei confronti degli imputati.