Clan Cava, processo per estorsioni e usura il 10 maggio l’esame degli imputati

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Tribunale_Avellino_Aula

AVELLINO- Il Tribunale di Avellino pronto a chiudere prima della pausa feriale il processo al clan Cava, nato dalle dichiarazioni del defunto collaboratore di giustizia Aniello Acunzo su un giro di estorsioni ed usura avviato negli anni a cavallo tra il 2009 e il 2012 dal gruppo guidato da Salvatore Cava jr e successivamente al suo arresto nel maggio del 2010 dal cugino Florio Galeotalanza.

Lo ha fatto capire chiaramente alle parti la presidente del Collegio Penale Sonia Matarazzo, che nel corso dell’udienza di questa mattina (dove sono stati acqusiti una serie di verbali di sommarie informazioni rese alla Squadra Mobile tra settembre e ottobre 2013 da nove testimoni) ha fissato la prossima udienza, quella che arriverà per l’esame degli imputati e per le richieste di 507 dalle parti, al prossimo 10 maggio. Nel processo viene contestata anche una ipotesi di associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti di Florio Galeotalanza (escluso dal blitz scattato nel giugno 2008 e denominato Tempesta) e’ accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso quale appartenente al clan Cava (Galeotalanza, difeso dal penalista Raffaele Bizzarro e’ nipote del defunto boss Biagio Cava).

In aula si tornerà dunque il prossimo 10 maggio, quando si passerà all’esame degli imputati. Potrebbe essere ascoltato, ma non è stata confermata pienamente dai suoi difensori (i penalisti Raffaele Bizzarro e Lucio Mariano Sena) lo stesso Cava Salvatore.