Il Centro Padre Pio ha ottenuto nello scorso mese di ottobre l’accreditamento definitivo per un totale di 100 posti letto di cui 80 di RSA per disabili e 20 per demenze ma la Regione Campania non ha ancora provveduto alla firma dei contratti definitivi, anche alla luce del fatto che dal fabbisogno stimato dalla stessa ASL e tra gli obiettivi previsti le reali necessità per soddisfare le richieste di cura superano quelle attualmente erogate. “Abbiamo in sede di riunione appreso che a tutt’oggi il centro vanta crediti pari a circa un milione di euro da distribuirsi tra l’ASL per il mancato aggiornamento tariffario dal 2010 al 2013 e dai piani di zona e comuni, atteso che il 70% è restato in carico alla Asl e per la compartecipazione della spesa il restante 30% doveva essere da loro corrisposto. Il presidente ci ha informato di una prossima riunione che si terrà presso il Ministero della Salute ma nel contempo abbiamo chiesto al Capo di Gabinetto di riconvocare le parti assicurandosi della presenza dei dirigenti ASL competenti in materia e della Regione Campania nella persona del sub commissario Cinque per discutere di una rimessa a regime dell’intera gestione delle RSA in provincia a cominciare da quelle che come il centro Padre Pio hanno ottenuto l’accreditamento definitivo, investendo risorse economiche nella messa a punto di tutta la struttura in linea con i requisiti richiesti. Abbiamo chiesto, inoltre, che la Prefettura si faccia parte attiva nell’immediatezza per lo sblocco dei crediti derivanti dai saldi trimestrali che l’ASL dovrebbe corrispondere al Centro, tutto nell’unica intenzione di sbloccare al più presto i pagamenti degli stipendi arretrati ai dipendenti. La nostra convinzione che la politica del rigore abbia esaurito ogni spazio si fa sempre più crescente se la conseguenza è quella che i bisogni dei cittadini, gli obiettivi delle aziende vengono disattesi a fronte di un maggior risparmio. La Regione Campania deve oggi con decisione definire la strategie che vuole mettere in campo perché l’intero sistema socio sanitario ed assistenziale non precipiti definitivamente, ristabilendo e rendendo esigibili regole per l’appropriatezza dei ricoveri nelle strutture pubbliche e private ad oggi non pienamente rispettati, conclude il segretario generale della CISL FP Doriana Buonavita”.