CISL FP Avellino, Buonavita: “L’emergenza va completata”

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Bisaccia – Inaugurata la Struttura Intermedia Residenziale per la Riabilitazione Psichiatrica Estensiva (Sirestensiva), di Bisaccia. Ora tempi brevi per il completamento dell’emergenza. Di seguito la dichiarazione di Doriana Buonavita della CISL FP Avellino.
L’apertura della SIR a Bisaccia e la protesta delle parti sociali di oggi, presso la giunta regionale, contro l’azione della struttura commissariale regionale sanità sono figlie di uno stesso intento. Da una parte la volontà e la determinazione del territorio irpino di costruire un nuovo e funzionale modello di sanità, dall’altra il fallimento di una politica sulla sanità che ha linearizzato i tagli, ridotto i livelli di assistenza e penalizzato le strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere irpine più efficienti ed in linea con i risparmi previsti dal piano di rientro, imponendo la restituzione degli utili d’esercizio. Viene spontanea una domanda: serve essere oculati, rispettosi dei parametri e dei tagli imposti sui fondi aziendali e contrattuali se in maniera generalizzata a pagare sono anche le aziende virtuose? La richiesta avanzata dalla CISL sulla calendarizzazione di tavoli separati per singola struttura e sinora negata, probabilmente contrasta con la volontà della politica di non far emergere le eccellenze nella gestione amministrativo-contabile per coprire le vere sacche di inefficienza e di spreco praticate in altre strutture campane. Le novità introdotte dal decreto regionale n. 29, accolte con entusiasmo da tutti, potrebbero tradursi in un nulla di fatto atteso che per rendere attuativo quanto previsto in termini di attivazione di posti letto e di servizi previsti per Sant’Angelo dei Lombardi e di completamento della rete dell’emergenza che tenga dentro le necessità di Bisaccia, di Ariano Irpino e di Solofra necessitano fondi aggiuntivi. Gli errori del passato devono servire a costruire un presente migliore ed un futuro certo per le strutture irpine che da subito meritano di essere potenziate perché i livelli di assistenza possano essere più efficaci così da ridurre la mobilità passiva che ha un costo eccessivo per la Regione Campania. Questi fondi devono essere utilizzati per costruire una rete dell’emergenza territoriale ed ospedaliera integrata con un sistema di servizi resi dalle strutture private e dal mondo delle cooperative socio-assistenziali che operano sul territorio irpino, investendo sulla riqualificazione dei dipendenti che da anni stanno dimostrando di voler lavorare di più e meglio. Le carenze del personale coniugate con la riduzione dei fondi contrattuali e la impossibilità di accedere a diverse forme di reclutamento di forza lavoro, soprattutto infermieristico, hanno condotto il Moscati al collasso ed alla possibile futura chiusura e/o accorpamento di molti reparti e l’ASL alla impossibilità di attivare quanto previsto dai decreti regionali. Gli sforzi compiuti dai Direttori Generali delle aziende irpine, e le denunce delle parti sociali non basteranno a mettere in moto una macchina se viene chiuso il serbatoio e negata la benzina da parte delle istituzioni regionali che si negano ad un serio e concreto confronto. Riparte da oggi un’azione più incisiva e decisa di denuncia e protesta a cui la Cisl funzione pubblica di Avellino non si sottrarrà, perché al territorio irpino non venga negata la possibilità di dimostrare che anche con poche risorse ma con tanta oculatezza si può rimodellare e ricostruire un sistema socio-sanitario migliore e rispondente alla domanda di assistenza e di cura dei cittadini.

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