“La strutturazione efficiente di una sanità territoriale e della medicina di base sono le vere sfide che anche l'Irpinia dovrà affrontare”. E’ quanto ha afferrmato Carmine Galasso, segretario provinciale della Cisal Fpc – Dipartimento Sanità, durante il I congressso provinciale del sindacato, che si è svolto ieri a Capriglia Irpina, in provincia di Avellino.
All’appuntamento organizzativo della sigla autonoma hanno partecipato anche il segretario generale della Cisal, Paolo Sarno, il coordinatore provinciale e
commissario dei Metalmeccanici, Massimo Picone, e la responsabile dell’Ufficio legale, Elvira Festa.
Durante i lavori congressuali, che rilanciano la presenza sindacale in un settore di primaria importanza per i servizi al cittadino e per la spesa pubblica, sono stati definiti obiettivi e priorità.
“Entro il 2025 – ha sottolineato Galasso – andranno attivate le Case di comunità, che costituiscono il nuovo modello di prossimità per l'accesso ai servizi di base da parte dei cittadini, allo scopo anche di alleggerire azienda ospedaliera e pronto soccorso, con un conseguente miglioramento delle prestazioni degli stessi presidi.
Il piano della sanità territoriale prevede in Irpinia la realizzazione di 10 Case di Comunità (Avellino, Monteforte Irpino, Montoro, Moschiano, Lioni, Lapio, Montecalvo, Fontanarosa, Castelbaronia e Bisaccia), 3 Ospedali di comunità e 4 centrali operative per il coordinamento degli interventi. Una rete da realizzare con i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
In tutto il Paese però si registrano notevoli ritardi, anche se con differenti livelli di attuazione, che rischiano di far saltare le scadenze prefissate. Al di là del nodo della realizzazione delle strutture, c’è anche quello della gestione, attraverso risorse ordinarie, garantendo continuità del servizio e risposte adeguate agli utenti. Ci troviamo dunque di fronte ad una fase delicata e importante, che come sindacato seguiremo da vicino e con la massima attenzione. Già da ora però possiamo segnalare alcune distorsioni, che rischiano di gravare sulla spesa. Ci riferiamo ad esempio alla scelta dell’amministrazione sanitaria di affidare incarichi a personale in quiescenza, con incrementi economici. Una denuncia che è stata sollevata dalla Cisal, in maniera condivisa con la Cisal Fpc Sanità”.
Il numero uno del sindacato autonomo della Sanità ha poi messo in evidenza altre questioni considerate centrali: “La sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale, soprattutto nel nostro comparto. Al di là delle condizioni generali, infatti, si registra purtroppo un crescente fenomeno di esposizione a rischi esterni degli operatori impiegati nelle postazioni sanitarie in prima linea, che assolvono ad un compito di particolare responsabilità e ancora più oneroso. Una situazione intollerabile, che va affrontata e superata, anche con un’assunzione di responsabilità di istituzioni e comunità e con un necessario scatto di civiltà. Resta poi il lavoro quotidiano del sindacato di tutela sul campo degli operatori e in particolare del personale iscritto”.