Ciriaco De Mita lascia il Partito Democratico

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Roma – “I criteri per le candidature fanno riferimento all’età, non all’intelligenza. Lo ritengo un insulto, non ci sono più le condizioni per la mia partecipazione al partito”. Ciriaco De Mita questa mattina ha annunciato l’abbandono del Pd. Il leader di Nusco ha preso la parola per primo al coordinamento nazionale, dichiarando: ”io nell’applicazione dello statuto sono vittima dell’età. Mi ribello e vi lascio”. Successivamente si è fermato a parlare con i giornalisti spiegando che il suo intervento è durato “solo 27 secondi. Ho spiegato – ha precisato De Mita – che la mia partecipazione alla costruzione del Pd è sempre stata accompagnata dalla preoccupazione e dai dubbi, ma ho sempre pensato di concorrere alla costruzione di un soggetto nuovo e democratico. Ma siamo in presenza di un partito che fonda la sua costruzione più su un desiderio che sulla realtà” aspirando al modello americano che “è improponibile”.Fuori dalla riunione, De Mita aggiunge ai cronisti che il suo non è un addio alla politica ma spiega che non farà nemmeno una sua lista. Un poeta spagnolo – ha dichiarato – disse ‘quando morirò seppellitemi con la mia chitarra’. Io quando morirò terrò il mio ultimo discorso politico”. Si preannuncia ora un vero terremoto politico, almeno in Campania e in Irpinia. De Mita ha annunciato che non sarà ricandidato alle elezioni generali e chiaramente ora si attendono i prossimi passi che l’ex Presidente del Consiglio farà per approdare nell’agone politico. Tante le voci, ma occorrerà attendere il tempo delle decisioni. Il caso “deroghe” imposte dal rinnovamento di Veltroni ha comunque lasciato il segno. Anche Visco lascia, ma con grande diplomazia ha dichiarato: “dopo 24 anni di presenza in parlamento e dopo 7 legislature, ci sono motivi oggettivi (e soggettivi) per ritenere conclusa la mia esperienza parlamentare. Da questo punto di vista la mia presenza in Parlamento non è decisiva. Al tempo stesso, in questi anni, ho lavorato molto all’organizzazione politica e culturale indirizzata alla formazione di giovani economisti, interessati alla politica e ai problemi del Paese. Ritengo dunque che la mia rinuncia alla candidatura possa e debba essere l’occasione per valorizzare e promuovere alcuni di questi giovani”.

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