Cirella e gli Avellinesi un amore lungo 40 anni.

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Per più di cinquanta famiglie avellinesi è una sorta di enclave irpina in terra calabrese. Se a qualcuno di loro parli di Cirella non stai citando solo una località turistica della Riviera dei Cedri.

E’ un pezzo di storia che, in qualche modo, racconta tante altre piccole storie, fatte di amicizia, di amori, di chiacchierate, di condivisioni.

Nella parte prospiciente il mare del piccolo centro in provincia di Cosenza, a metà degli anni ’70 un costruttore irpino allora in auge, nel pieno della sua crescita imprenditoriale, decise di investire per consentire alle famiglie avellinesi di poter avere la propria casa al mare.

Il nome di quell’imprenditore era Stanislao figlio di Antonio Sibilia.

Nel volgere di pochi mesi, sorse il Parco Riviere , un agglomerato di villette che domina dall’alto il mar Tirreno e che si lascia ammirare, per i suoi colori ben integrati nel territorio circostante, già percorrendo la Strada Statale 18 che attraversa la costa calabrese.

Tanti avellinesi raccolsero la sfida del compianto Commendatore Sibilia, che si apprestava a vivere i fasti dell’epopea calcistica, ed investirono in quelle che furono tra le prime case al mare.

Professionisti, docenti, dipendenti pubblici, commercianti, imprenditori: in tanti videro in Cirella il luogo ideale per un buen ritiro estivo.

Il passaparola fece il resto e nel giro di pochi anni la località tirrenica cominciò a trasformarsi, nei mesi estivi, in una sorta di Avellino marittima.

Da allora son passati quasi quarant’anni e, oggi come allora, Cirella continua ad essere la meta turistica di quelle stesse famiglie avellinesi alle quali, nel tempo, se ne sono aggiunte altre.

Una tradizione che si è trasmessa di generazione in generazione, con i figli che oggi animano quei parchi in cui furono i padri i primi a investire.

E così, tra i mesi di luglio e agosto in particolare, non è difficile scorgere l‘ex Questore di Avellino e Firenze, nonché Sottosegretario nel governo Monti, Carlo De Stefano, o l’ex presidente del consiglio comunale di Avellino, Antonio Gengaro, con l’architetto Virginio Sessa,l’ingegnere Giuseppe D’Agostino, l’avvocato Claudio Ruocco, la pediatra Maria Majorana, l’ingegnere Errico Perillo e tanti altri ancora.

Per i più giovani, tra una chiacchierata ed un aperitivo al Lido Tropical o al Boa Bar le occasioni di svago non sono mai mancate.

Dai ritmi della Vecchia Fattoria di Belvedere Marittimo a quelli del Clubbino o del Castello di Sangineto.

A chi ha trascorso almeno un week end a Cirella, poi, i fusilli al ragù calabrese di capra del ristorante Al Mulino risvegliano le papille gustative, come i piatti serviti da Leda a Maierà.

E con l’estate ormai alle porte, altre storie, altri incontri, altri volti torneranno a far rivivere il Parco Riviere, un piccolo pezzo d’Irpinia sul mare.

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