Cipriano: “Rottamiamo il passato, noi siamo altra cosa. Il Teatro racconta la mia storia”

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Marco Imbimbo – “Siamo liberi e saremo liberi, per questo facciamo paura”, Luca Cipriano non va per il sottile durante la chiusura della sua campagna elettorale. Tra slogan di stampo renziano e attacchi a Pizza che “Sarà il sindaco ipotecato” e Ciampi “il sindaco Bignami”, lancia la sua scalata a Palazzo di Città.

Nel corso della sua campagna elettorale ha presentato parte della sua futura squadra di governo, tra cui Andrea Giorgio con cui “abbiamo fatto una battuta: quando saremo a Palazzo di Città il certificato arriverà via mail quindi, cari consiglieri che passate le giornate a fare i certificati, vi abbiamo rottamato con la forza delle mail”, annuncia Cipriano.

La sua candidatura proviene da lontano così come il programma che ha presentato alla città: “Ci lavoriamo da 1 anno e mezzo – spiega. Noi ci siamo candidati con un programma mentre il Pd non ne ha uno”. Un programma che tocca vari aspetti della città come i poliambulatori di quartiere, il bonus casa per gli under 40, la costruzione di nuove scuole “insieme ai privati”, sottolinea Cipriano. Senza dimenticare il decoro urbano che va “curato tutti i giorni”.

Sull’istruzione e la cultura invece spiega: “Non vogliamo l’università del web, ma puntiamo sui master. Realizzeremo il “Big bang” della cultura, basta con il caciocavallo impiccato e le aspirapolveri lungo il Corso”.

Se dovesse diventare sindaco, ci sarà una parola d’ordine nella sua amministrazione: “La verità”, annuncia prima di scagliarsi contro i suoi competitor. “Ho chiesto a loro un confronto in pubblico, ma non hanno accettato. Il silenzio è la risposta di chi non ha coraggio e forza di confrontarsi con la verità. A Pizza dico che si è fatto fregare alla grande da un sistema di potere che cerca la foglia di fico per nascondere la cifra dell’indistinto. Pizza sarà il primo sindaco ipotecato della storia di Avellino. Ciampi invece sarebbe il primo sindaco “bignami” della città. Attenzione al nuovo perché potrebbe anche rivelarsi un pacco”.

La vera novità in questa campagna elettorale è proprio lui: “Gli avellinesi hanno capito il patto di potere scellerato che si nasconde dietro un certo mondo che, fino al giorno prima della consegna delle liste non si parlava nemmeno. Noi siamo altra cosa. Persone autonome che vivono della propria professione e che non devono dire grazie a nessuno. Non abbiamo avuto niente da nessuno, ma abbiamo solo l’orgoglio della nostra intelligenza. Io non sarò il sindaco dei ricatti come potrebbe accadere a qualcuno, ma il sindaco del riscatto”.

La sfida che porta avanti è quella di “Davide contro Golia e oggi il gigante barcolla”. Cipriano, inoltre, spiega come a fare da garanzia per la sua persona c’è quanto ha fatto in città: “La storia del teatro mi ha rappresentato in questi anni, un’Istituzione che degli scellerati amministratori hanno scippato dalle mani della città. Hanno costruito un castello di veleni e accuse mai visto nella storia di questa città, mai un attacco così violento verso un 40enne che voleva fare qualcosa di bene per la città. Io sono stato messo in croce. L’unica cosa che funzionava bene ad Avellino è stata scippata”.