Cipriano replica alla Arace: “Slogan e schemi da anni Settanta. Alla città servono i privati”

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Marco Imbimbo – Formazione professionale, cultura d’impresa, opportunità di studio e lavoro nella nostra provincia per i giovani. Questi sono i temi trattati da Luca Cipriano, candidato sindaco della lista Mai Più, e Piero Mastroberardino, imprenditore e professore universitario.

L’incontro si è tenuto presso la Chiesa del Carmine, con l’imprenditore che considera la discesa in campo di Cipriano come «una buona scelta della città». Sull’attuale dibattito politico, però sottolinea come «quando si accende e incattivisce, vengono fuori cose che, con una riflessione sull’amministrazione, hanno poco a che vedere. Cercare di tornare all’osso delle questioni, credo sia preferibile».

Cipriano ribadisce come «libertà» sia la parola chiave della sua campagna elettorale. «Non abbiamo chiesto il permesso a nessuno per costruire questa squadra», precisa. In tema di lavoro, soprattutto giovanile, Cipriano evidenzia tutti i problemi che vivono in provincia e in città. «C’è una sofferenza diffusa, soprattutto da parte dei giovani che vogliono aprire una start up e tutti coloro che non accettano di andare in pellegrinaggio a Montefalcione o Nusco. Il mio è un appello alla libertà».

Cipriano, però, non perde l’occasione di ironizzare sulle proposte del candidato dei 5 Stelle, Ciampi: «Pensa a distruggere il Mercatone e ad assunzioni in Comune che non può fare. Inoltre consigliategli di dire un po’ di meno che girerà ogni settimana i quartieri della città, altrimenti non starà mai in Comune».

La campagna elettorale in corso vede molti candidati, da Ciampi alla Arace chiedere insistentemente confronti pubblici, ma secondo Cipriano «vuol dire che si sa di essere marginali, di non poter avere speranza di arrivare al ballottaggio e cercano occasione di visibilità. Detto questo, io sono disponibile a confrontarmi con tutti, da Giuliano Bello a Nello Pizza, senza alcuna differenza».

A una settimana dal voto, Cipriano lancia anche la sua previsione sull’esito delle urne: «Ci saranno grosse sorprese. Pizza andrà al ballottaggio per il numero di liste che lo accompagna, ma credo che tutti gli altri che  oggi si agitano, lo fanno perché sanno di non essere antagonisti di Pizza al ballottaggio. Sono sicuro che i cittadini sceglieranno la mia proposta, per dare a una nuova generazione l’onere di guidare la città di Avellino».

Il candidato di Mai Più ha dovuto incassare, oggi, le accuse di Nadia Arace che lo ha definito come uno che gioca a Monopoli e che vuole svendere la città ai privati. «Quello della sinistra è un approccio culturale che contesto. Il privato non va demonizzato e condannato. Sento dire che il Comune deve contenerlo, invece io penso che il privato debba esplodere nelle sue capacità di investimento nella città. Solo il privato può creare occupazione, è chiaro che non ci deve essere alcuna speculazione, ma serve una grande apertura e non slogan ideologici fermi a schemi degli anni ’70. Io guardo al futuro con un modello più moderno di fare economia. Altri hanno una visione elitaria e un modo di fare politica che non mi appartiene».